L’Unione degli Studenti Campania ha lanciato a Napoli il manifesto sull’educazione sessuale nelle scuole, un tema questo che sta particolarmente a cuore ai giovani. Bisogna anche ricordare che in Italia l’educazione sessuale, contrariamente a quanto avviene nelle altre scuole d’Europa, non è una materia obbligatoria e le varie proposte per introdurla non si sono mai concretizzate.
Per capire in cosa consiste questo manifesto e l’idea che gli studenti e le studentesse hanno su questo argomento tanto discusso e delicato, abbiamo deciso di parlarne con Irene Mele dell’Unione degli Studenti del Vallo di Diano.
“L’idea di creare un manifesto sull’educazione sessuale nasce dalla necessità di volere una nuova società che educhi al consenso, all’inclusività e che vada oltre il paradigma patriarcale che impone ruoli e regole all’interno delle nostre relazioni – spiega – Il manifesto è sviluppato in macro temi nei quali troviamo obiettivi e strumenti per costruire scuole inclusive. Questi temi sono l’educazione al consenso, l’inclusività, la salute riproduttiva, le relazioni affettive e il piacere. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara parla di ‘educazione al rispetto’, quello che vogliamo noi è ‘educazione al consenso’. Nell’accezione patriarcale ‘rispetto’ è quello che portiamo solo verso alcune singolarità (spesso più grandi di noi o con un ruolo di maggiore rilevanza). Mentre invece parlare di consenso significa includere ogni minoranza indifferentemente da sesso, etnia, orientamento sessuale o identità di genere. ‘Consenso’ è quello che spesso manca all’interno dei nostri spazi ed è quello che serve ad una società che non ha disparità sociali. Il modo per far sì che la nostra voce venga ascoltata è fare in modo che venga letto ed ascoltato in tutte le scuole campane dagli studenti, dal corpo docenti e dal personale ATA tutto”.
Il manifesto è scritto dagli studenti per gli studenti e non solo. Dopo la stesura l’obiettivo sarà quello di costruire un percorso congiunto con l’Ordine degli Psicologi scolastico.
“Il Vallo di Diano è un territorio che da sempre è vittima di pregiudizi e discriminazioni essendo un luogo spesso chiuso alle informazioni e alla conoscenza di nuove realtà. Il manifesto è dunque uno strumento fondamentale per conoscere ed iniziare a vedere da una nuova prospettiva” continua Irene Mele.
L’Unione degli Studenti crede che per migliorare la condizione dei giovani e delle giovani sia necessario costruire ulteriori momenti di discussione per far in modo che ogni voce venga ascoltata. Le maggiori difficoltà che sono fuoriuscite sono la mancanza di un’educazione transfemminista e di un ambiente sicuro e accessibile per tutti.
- Articolo correlato: