“Ancora una violenza contro gli agenti della Polizia Penitenziaria è avvenuta ieri pomeriggio nel carcere di Salerno. Un detenuto con problemi psichiatrici, che da mesi mette in atto aggressioni e danneggiamenti tanto da essere spostato di continuo tra i reparti detentivi per problemi di convivenza con il resto della popolazione detenuta, ha ferito ben sette poliziotti con calci e pugni mentre cercavano di rinchiuderlo nella sua cella al termine delle attività previste nella giornata” riferisce Orlando Scocca, della FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria.
Per Scocca il personale di Polizia Penitenziaria di tutte le carceri campane è in affanno per le continue aggressioni da parte dei detenuti e per la carenza di poliziotti assegnati. Nello specifico, le carceri di Salerno ed Avellino sono ormai un territorio in cui lo Stato sta cedendo il controllo alla criminalità.
“Ogni giorno e ad ogni turno di lavoro i poliziotti si recano al proprio posto di servizio con la certezza di essere il probabile prossimo bersaglio di aggressioni improvvise a cui non possono nemmeno opporre legittima ed adeguata resistenza. Nel carcere di Salerno le criticità sono in aumento e il recente spostamento della dottoressa Romano, Direttore titolare del carcere di Salerno fino a pochi giorni fa, ci lascia preoccupati per il futuro. L’avvicendamento della Direttrice, voluto dal Provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Campania, la riteniamo una scelta a diro poco scellerata”, dichiara Daniele Maurizio Giacomaniello della FP CGIL Polizia Penitenziaria.
Sulla questione è intervenuto anche Mirko Manna della FP CGIL Nazionale. “Abbiamo appreso della nuova circolare del DAP che è stata annunciata ieri e che prevede il trasferimento ‘celere’ in altre carceri per quei detenuti che commettono ‘azioni violente a danno di altri detenuti, degli agenti in servizio e del personale’, ma in attesa di poterla leggere non possiamo fare a meno di ricordare che provvedimenti simili esistono già e che hanno dato scarsi risultati per cercare di diminuire il fenomeno delle aggressioni. Il problema reale va affrontato in maniera più ampia. Non saranno i singoli provvedimenti a fare la differenza e nemmeno la loro somma. Manca una visione organica delle carceri, dell’approccio complessivo che si vuole mettere in atto nei prossimi mesi che si preannunciano estremamente difficili se non si assumeranno almeno quattromila Poliziotti nei prossimi due anni”.