La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ha stilato un documento nel quale informa che “il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno calcolato che in Italia tra 1,1 e 1,3 milioni di giovani adolescenti nati tra il 2005 e il 2009, non vaccinati contro l’Hpv, non saranno protetti contro un gran numero delle malattie legate a questo virus. I costi derivanti dalla mancata vaccinazione ammonteranno a oltre 905 milioni di euro: con le coperture al 95% vi sarebbe una riduzione dei costi di 529 milioni di euro, al netto di quelli spesi per l’attuazione del programma di vaccinazione”.
Dunque, oltre ad essere un problema di salute, non vaccinarsi contro il Papilloma virus determina un aumento della spesa pubblica. Come innalzare la copertura vaccinale?
“Nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, nel capitolo dedicato all’adolescenza (11-18 anni) delle ‘vaccinazioni per fascia di età – risponde il presidente della Sipps Campania, Roberto Liguori – si affermava che il dodicesimo anno di vita era l’età preferibile per l’offerta attiva della vaccinazione anti-HPV a tutta la popolazione (femmine e maschi) e si raccomandavano le vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse e polio, contro il meningococco tetravalente Acwy e contro il Meningococco B (se presente nel calendario regionale), oltre agli eventuali richiami”.
Il segretario della di Sipps Campania sottolinea le novità del Piano Nazionale Vaccinale: “Nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, approvato il 3 agosto 2023, l’età della vaccinazione anti-Hpv è stata anticipata al compimento dell’undicesimo anno di vita, con un programma di recupero per le donne almeno fino a 26 anni, anche utilizzando l’occasione opportuna della chiamata al primo screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero e per gli uomini almeno fino a 18 anni inclusi, con mantenimento della gratuità per tutte le dosi del ciclo vaccinale, qualora non siano stati precedentemente vaccinati o non abbiano completato il ciclo vaccinale”.
Nella nota a firma degli esperti della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale si legge ancora che “l’offerta delle vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse e polio, e contro il meningococco tetravalente Acwy, inizia invece dal compimento del dodicesimo anno, per cui l’undicesimo rimane a esclusivo utilizzo della vaccinazione anti-Hpv”.
“Aumenta così – continua la nota a firma dei pediatri Sipps – la probabilità che in questo periodo possa essere raggiunta la copertura vaccinale Hpv completa, anche se vi può essere l’interferenza della vaccinazione annuale contro l’influenza e forse anche di quella contro il Covid. L’inizio della vaccinazione a un’età inferiore a 12 anni consente uno sviluppo più robusto della risposta immunitaria e fornisce un periodo di tempo più lungo per completare la serie di vaccini prima della potenziale esposizione all’Hpv al momento del debutto sessuale“.
“Offrire con un anno di anticipo il vaccino HPV – interviene il vicepresidente Sipps Campania, Luciano Pinto – fornisce l’opportunità di completare il ciclo prima di dover vaccinare il minore con gli altri vaccini previsti per gli adolescenti e consente alle famiglie di vaccinare una figlia o un figlio per prevenire i tumori e le altre malattie collegate al virus HVP, prima dell’inizio della pubertà, lontano dalle preoccupazioni legate alla maturazione sessuale”.