Sono iniziati i lavori di restauro dell’antico portone della Chiesa Madre di San Pietro al Tanagro.
L’intervento di recupero è stato fortemente voluto dalle donne del Consiglio Pastorale parrocchiale che hanno commissionato i lavori in modo da ripotare il portone al suo splendore iniziale e lasciare anche un segno del loro operato. Non è la prima volta che le signore, prima appartenenti al comitato festa, mettono in campo azioni a tutela del grande patrimonio religioso, sottraendo i manufatti al logoramento del tempo per consegnare così alla comunità e alle future generazioni un pezzo della storia del paese.
“Siamo nate oltre 6 anni fa come comitato di emergenza – spiegano – Eravamo semplicemente delle persone che collaboravano con la parrocchia. Ad un certo punto si erano sciolti tutti i comitati, era nato un comitato di San Pietro che ha organizzato la festa e poi si è sciolto. Era arrivato agosto e si rischiava che la festa del Crocifisso, che come di consueto ricade ogni terza domenica di settembre, non si facesse. E’ stata fatta una riunione con persone interessate ed è nato così il comitato festa in rosa. Negli anni abbiamo risparmiato dei soldi che mettevamo da parte come fondo cassa di emergenza. Tutte le altre piccole uscite le mettevamo di tasca nostra. Questi soldi ora sono a disposizione della comunità e vengono utilizzati per restaurare le opere presenti in chiesa”.
Grazie al loro operato ed ai sacrifici è stata restaurata una delle due pale che si trova ai lati dell’altare e anche il Crocifisso risalente al 1898. Inoltre le signore hanno lavorato affinché la Cappella sul monte Ausiliatrice dedicata al Santissimo Crocifisso fosse elevata a Santuario Diocesano. Durante il periodo pandemico hanno anche donato mille euro per l’acquisto dei dispositivi di protezione personale e presidi ospedalieri.
“Non sopportavamo di vedere le lamiere davanti al portone e ci siamo fatte fare un preventivo. Abbiamo fatto anche un salvadanaio. Adesso che siamo Consiglio Pastorale, per mettere da parte la restante somma che serve per il restauro, lasciamo in chiesa una piccola somma al mese” concludono.
La loro lungimiranza e il saper risparmiare per poi mettere a disposizione i soldi per gli interventi di recupero delle opere sono state messe in evidenza anche dal parroco don Franco Maltempo.