Cemento illegale, inquinamento e mala depurazione, pesca di frodo mettono sotto scacco il mare italiano e le aree costiere. Questi gli aspetti indagati da Legambiente i cui risultati confluiscono nel report “Mare Monstrum”.
“Con oltre 1 milione di ispezioni, abbiamo scoperto, sommando reati e illeciti amministrativi in Italia, ben 8,7 infrazioni ogni chilometro di costa, una ogni 115 metri!” commentano da Legambiente.
Il 48,7% dei reati è stato accertato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati, pari al 17,1% del totale nazionale, seguita dalla Puglia con 2.492 reati e dalla Sicilia con 2.184. Nel Lazio, invece, si contano 1.741 reati e in Calabria 1.490. La Toscana è in sesta posizione come illeciti penali (1.442) ma è al secondo posto dopo la Campania come illeciti amministrativi (4.392), seguita dalla Sicilia (4.192 illeciti e ben 8.712 sanzioni).
La Basilicata si conferma come prima regione come numero di reati e illeciti amministrativi accertati per km di costa, ovvero 32,7, seguita quest’anno dall’Emilia Romagna con 29,1 infrazioni (era al quarto posto nel 2021), dal Molise (28), dall’Abruzzo (27,8) e dal Veneto con 24 reati e illeciti amministrativi per ogni chilometro.
In totale sono 3154 le persone denunciate e arrestate in Campania. Come ogni anno i numeri del rapporto “Mare Monstrum” restituiscono una fotografia puntuale dei principali fenomeni di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere: i reati ambientali sono stati 19.530, con un incremento del +3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi (44.444) sono cresciuti del 13,1%.
Legambiente propone di rilanciare a livello nazionale e su scala locale la messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione. L’associazione che tutela il territorio ha inviato 8 proposte al Governo affinché tuteli maggiormente il patrimonio naturalistico.
In sintesi, il ciclo illegale del cemento, dalle occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli appalti per opere pubbliche fino all’abusivismo edilizio rappresenta da solo il 52,9% dei reati (10.337), seguito dai diversi fenomeni d’illegalità come la mala depurazione e lo smaltimento dei rifiuti che Legambiente classifica alla voce del “mare inquinato” con 4.730 illeciti penali e dalla pesca di frodo con 3.839 reati.
“Dedichiamo alla memoria di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica da sempre impegnato contro illegalità e speculazioni brutalmente assassinato 13 anni fa, il nostro rapporto” affermano da Legambiente.