Si è rinnovato oggi, nel nome di San Cono, lo storico gemellaggio tra le comunità di Teggiano e Montesano sulla Marcellana.
Il quadro raffigurante il Santo teggianese, patrono della Diocesi di Teggiano-Policastro, è giunto oggi a Santa Maria di Cadossa, luogo immerso della natura, dove si trova il complesso monastico benedettino dove Cono visse la sua santità, dopo aver deciso di abbracciare la regola benedettina “Ora et labora”.
Proprio qui si rifugiò, lasciando le agiatezze della famiglia che, una volta appresa della scomparsa del figlio, non si diede pace mettendosi a cercarlo. Giunti a Santa Maria di Cadossa, secondo la tradizionale leggenda, i genitori chiesero ai monaci di portargli il figlio. Cono, preso dalla paura, scappò dalla sua cella e si gettò tra le fiamme del forno. Qui, rimase incolume. Il miracolo avvenne dinanzi agli occhi dei genitori che decisero così, di dare ascolto alla Provvidenza.
Le due comunità valdianesi, in momenti differenti, hanno contribuito fortemente alla crescita spirituale del Santo e, lo storico pellegrinaggio, continua ad essere prova di una secolare tradizione che caratterizza le radici culturali valdianesi.
Ogni anno, nello storico luogo naturalistico, i pellegrini si recano per ringraziare San Cono e la Madonna e affidare le loro intenzioni.
Stamane l’immagine è partita dalla Cattedrale di Teggiano, nella tradizionale staffetta scortata dalla Polizia di Stato, dai fedeli teggianesi, ciclisti e motociclisti e dal Comitato locale. Ad attenderli, a Montesano, i pellegrini del posto e di Casalbuono.
Nella chiesetta è stata poi celebrata la Santa Messa da don Donato Romano, parroco della Cattedrale di Teggiano. Al centro della Parola del Vangelo, la Trasfigurazione del Signore sul Monte Tabor.
“La Parola di oggi ci avvicina a quanto stiamo vivendo in questa giornata – le parole del parroco durante l’omelia – Gesù si trasfigura e si mostra nel Suo Volto glorioso. Il Bello ci attira sempre, ma il Buono, il Santo ed il Giusto si guadagna. A volte camminare costa fatica, sudore, ma porta soddisfazione. San Cono ha in mente la Sua meta, non si ferma, non teme. Così noi, non dobbiamo temere, il Signore ci assiste. Anche noi possiamo essere ‘trasfigurati’, l’immagine di Dio è già dentro di noi, e come Cono dobbiamo farla fiorire”.
Il parroco ha poi ringraziato la famiglia Passarella, in particolare Don Gaetano, per l’accoglienza che ogni anno offrono nella loro proprietà.
“Non c’ è solo il male nella vita – ha chiosato don Donato – ma anche il bene, imparatelo a riconoscere anche nei piccoli gesti”.
Il Santo sosterà a Montesano fino alle 17, poi ripartirà alla volta di Teggiano. Alle 19 la Santa Messa in Cattedrale.