La crisi che investe gli ospedali del Cilento e del Vallo di Diano da diversi mesi porta i sindacati di categoria a richiedere sempre più interventi alla Regione e all’Asl affinché qualcosa migliori. La preoccupazione aumenta nel periodo estivo quando i più, anche tra i sanitari, vanno in vacanza.
Il Coordinamento SPICGIL Vallo di Diano e il Comitato C.U.R.O Polla – Sant’Arsenio hanno inviato una lettera al Presidente della regione Campania e al Direttore Generale ASL Salerno.
“La crisi in cui versa il Presidio ospedaliero di Polla non è affatto una novità, ma di sicuro è stata accentuata dalla continua carenza di personale medico. Da tempo denunciamo che troppe unità operative sono sotto organico, con conseguente sospensione delle attività ordinarie. In ultimo il reparto di Chirurgia generale che per carenza di dirigenti medici, i pazienti vengono dirottati presso l’ospedale di Oliveto Citra. La posizione assunta da parte di alcuni dirigenti medici dello stesso reparto, con la richiesta di trasferimento ad altro ospedale ci lascia al quanto sorpresi e scioccati – commentano dal sindacato e dal comitato -. L’unità operativa di Neurologia ha un solo medico, prossimo alla pensione, e si prevede la chiusura del reparto per tutta la fase estiva. La stessa carenza di dirigenti medici coinvolge l’unità operativa di Ortopedia che è costretta a non accettare ricoveri durante il fine settimana, dirottandoli verso Oliveto Citra a cui bisogna aggiungere il prossimo pensionamento del Direttore dell’U.O.”.
“Nonostante l’impegno continuo nel ridurre le liste d’attesa da parte del Presidente della Regione Campania dobbiamo constatare che i tempi di attesa per le prestazioni radiologiche del ‘Curto’ di Polla sono diventate insostenibili considerando la presenza dell’organico completo, sia per quanto riguarda i dirigenti medici sia dei tecnici radiologi. Riteniamo che ci sia un problema organizzativo non risolto da tempo e chiediamo un intervento urgente da parte del Presidente della Giunta Regionale e del Direttore Generale”.
Il sindacato e il comitato analizzano anche la situazione del previsto Ospedale di Comunità di Sant’Arsenio: “Per quanto riguarda l’Ospedale di Comunità di Sant’Arsenio, in cui afferiscono anche risorse economiche per le aree interne segnaliamo la mancata progettazione e realizzazione degli spazi dove ubicare la UCCP; l’inesistente deliberazione e quindi realizzazione del consultorio familiare; la rimodulazione e la riorganizzazione della salute mentale; il riposizionamento nella Struttura Sanitaria di Sant’Arsenio e delle attività distrettuale ambulatoriali tuttora esistenti. Gli interventi e le realizzazioni, di cui sopra, sono stati già finanziata da tempo dalla delibera dell’ASL/SA. E’ evidente che vi è una grave responsabilità del l ’ASL di Salerno sia nel non volersi confrontare con le O.O.S.S., sia nella governance delle Direzioni Mediche di Presidio quasi sempre affidate a dirigenti medici a cui viene deliberata la funzione, ma non il riconoscimento economico contrattuale della stessa per svolgere l’incarico, volutamente precari e quindi senza autonomia dovuta, soli con se stessi nel bene e nel male”.
In attesa di una programmazione seria sul futuro della sanità salernitana, il sindacato e il comitato chiedono il “ripristino di corrette relazioni sindacali e di un confronto con i rappresentanti istituzionali dei territori sull’approvazione prossima dell’Atto Aziendale. Sono urgenti due cose nel sopraggiunto periodo estivo, sia nelle aree interne che sulla fascia costiera: garantire adeguato personale per le accresciute richieste inevitabili di salute e, in secondo luogo, i Dipartimenti devono farsi carico di coprire i turni nei PO che scontano più carenze. Non è solo una questione di solidarietà per i lavoratori e i cittadini, ma la semplice applicazione di criteri organizzativi”.
“Infine chiediamo alla Direzione Generale dell’ASL/SA una convocazione urgente per farci capire perché è arrivata al punto, in alcune situazioni, di non garantire i Livelli Essenziali di Assistenza e per ragionare con noi sulle soluzioni. Per esempio, proprio non capiamo perché mentre c’è carenza di medici, i cardiologi vengono dirottati nei Pronto Soccorso sottraendoli alla copertura dei turni negli altri ospedali carenti, e come mai non si proceda al reclutamento dei medici ex USCA che potrebbero portare una boccata di ossigeno in molti servizi, compreso l’accesso nei PO in codice bianco. E’ evidente che, perdurando tale situazione di stallo, saremo costretti ad aprire una stagione di mobilitazione a tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini”.