Le disposizioni regionali in materia di Peste suina africana stanno provocando un allontanamento del flusso turistico dai 17 comuni interessati dall’infezione. Ricordiamo che le restrizioni riguardano Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell’Angelo.
I rappresentanti politici sul territorio si stanno muovendo per arginare le nefaste conseguenze economiche provocate dalle limitazioni delle attività di turismo outdoor. L’onorevole Attilio Pierro, componente della Commissione Agricoltura, afferente alla Lega e originario di Roccagloriosa, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, della Salute e del Turismo per esporre le peculiarità del nostro territorio.
“La Peste suina africana è una malattia da non sottovalutare, contro la quale la Lega ha agito con numerosi interventi – introduce Pierro –. Per arginarla le norme prevedono che, nelle aree infette, possano essere bloccate le attività all’aperto, anche se l’elevata contagiosità del virus non tocca né l’uomo, né altri animali domestici o selvatici”.
“È quanto accaduto in 17 comuni nella provincia di Salerno che si sono visti vietare dal Presidente della Regione la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike, le gite a cavallo, manifestazioni all’aperto e altro ancora. Questi paesi vivono, però, di turismo montano e i divieti stanno recando loro un enorme danno economico. Ci chiediamo dunque dove sia De Luca e perché non permette, come in altre regioni, il riavvio di attività essenziali assieme all’accelerazione del piano di abbattimento dei cinghiali nella zona rossa“.
La comunità dei sindaci del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri chiedendo una deroga per la pratica delle attività legate al turismo outdoor, come accaduto nei comuni del Parco del Beigua, in Liguria, dove l’allarme Peste suina era scattato già nel 2022.