Si è tenuto oggi a Teggiano, presso il Museo Diocesano ubicato nel centro storico della città, un incontro tra la Comunità Montana Vallo di Diano, la Direzione regionale dei Musei Campania e la Diocesi di Teggiano-Policastro per siglare l’accordo per la realizzazione del Parco culturale ecclesiale del Vallo di Diano.
All’iniziativa, che rientra nel percorso culturale che la Diocesi ha intrapreso nell’andare incontro al Giubileo del 2025, erano presenti, tra gli altri, Giampiero Perri e Settimio Rienzo della Comunità Montana Vallo di Diano, don Giuseppe Radesca, la sindaca di Padula Michela Cimino, il sindaco di Teggiano Michele Di Candia e gli assessori della Comunità Montana Vallo di Diano Antonio Pagliarulo e Gaetano Spano. Al tavolo, invece, per siglare l’accordo la Direttrice dei Musei della Campania Marta Ragozzino, il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Francesco Cavallone e il Vescovo della Diocesi Teggiano-Policastro Mons. Antonio De Luca.
“Si tratta di un protocollo innovativo che unisce tre soggetti: Comunità Montana, la Certosa di Padula e la Diocesi Teggiano-Policastro – ha spiegato Rienzo in apertura dei lavori -. Si vuole tentare di dare inizio a questo dialogo insieme in visione del Giubileo. Vorremmo dare l’idea di un sistema integrato e che comunica bene all’esterno dando alle persone che vogliono visitare il nostro patrimonio un’immagine unica. Chi viene accolto nel nostro territorio deve avere la sensazione di visitare un posto unito e che dialoga. Il Parco ecclesiale è il sistema del patrimonio che comunica ed è organizzato”.
Ha poi preso la parola Giampiero Perri, il quale ha spiegato che il progetto “ha una matrice molto chiara per la Chiesa italiana. Il Vallo di Diano oggi presenta una possibilità che dimostra la sensibilità verso le persone che accoglie. Si crea un motivo di cooperazione. Siete consapevoli, come me, che questi territori senza i simboli religiosi avrebbero ben poco da raccontare. Oggi c’è un tema anche culturale per la comunicazione dei nostri simboli e noi speriamo di raccontare questi borghi che costeggiano un territorio antichissimo per l’infinità delle bellezze che racchiudono, con tesori d’arte. Il turismo è l’esito di un percorso organizzato: oggi questa parola vuol dire molto di più e il tema dell’attrazione è fondamentale. La sottoscrizione di questo protocollo diventa una vera e propria chance per l’attrazione locale”.
Prima di siglare l’accordo sono intervenuti i tre firmatari, a partire dalla Direttrice dei Musei della Campania, Marta Ragozzino: “La Certosa di Padula è uno dei complessi monumentali più importanti non solo del Vallo di Diano ma della nostra regione e del nostro Paese. È un’attrazione a livello internazionale. Anche la Certosa di Padula e tutto il territorio del Vallo di Diano devono essere promossi meglio. Qui noi vogliamo portare altre persone, cittadini temporanei a visitare, conoscere ed essere accolti in un territorio interessante dal punto di vista storico, culturale, ambientale, naturalistico e spirituale. Ci sono cammini spirituali che uniscono lo stare insieme alla ricerca. Finché non si conosce non ci si rapporta e non ci si può identificare, motivo per cui bisogna impossessarsi dei beni comuni per farli conoscere a chi viene a trovarci. Sottoscrivo con grande convinzione questo protocollo perché credo fortemente in questo progetto, per la messa in comune di strumenti e per la costruzione di buone pratiche”.
“Firmiamo oggi un tassello che parla di valorizzazione del territorio attraverso il Parco ecclesiale – ha dichiarato Cavallone -. Credo che il turismo come è stato fatto fino ad ora non abbia raggiunto in maniera ottimale gli obiettivi prefissati, invece con questo protocollo riusciremo ad arrivare in maniera più precisa ai nostri scopi. Ci stiamo lavorando, non è semplice, ma daremo come Comunità Montana il supporto necessario a dare un movimento di svolta al nostro territorio. L’esperienza ci ha insegnato che dobbiamo rimboccarci le maniche e non aspettare risorse dall’esterno per cui dobbiamo metterci tutto il nostro impegno. Una risorsa, questa, anche per i giovani che potranno ottenere nuovi posti di lavoro e soprattutto avremo l’occasione di innalzare il nostro territorio sotto tanti aspetti. Tanti giovani vanno via e poi ritornano portando innovazione, noi dobbiamo allevare le nuove generazioni anche a restare e dobbiamo aprire le nostre porte a tutte le idee e alle iniziative volte a far crescere il Vallo di Diano”.
“Se non stiamo in rete non andremo mai lontano, tutto è connesso – ha affermato in conclusione il Vescovo De Luca -. Certamente il protocollo di oggi è un passo in avanti verso il concetto di ‘rete’. Credo che come per i ragazzi a scuola anche le persone adulte, che arrivano per trascorrere un periodo di serenità, approdano nel Vallo di Diano e ne restano incantate. Metteremo in rete la cultura, il cibo, le sensazioni e tutto ciò che è necessario a creare l’accoglienza ed il turismo di cui il nostro territorio ha bisogno“.