Desta preoccupazione la lettera scritta dal Primario del Reparto di Cardiologia di Polla, Saponara, in cui annuncia che dal 20 giugno la Cardiologia chiuderà perché tutti i medici hanno raggiunto il massimo dello straordinario e non sono disponibili ad ulteriori turnazioni.
È stato questo il punto di partenza della riunione tra i sindaci del comprensorio che si è tenuta ieri a Padula, presso la sede della Comunità Montana Vallo di Diano.
“Se si chiude la Cardiologia, si chiude l’ospedale – afferma il sindaco di Sassano, Rubino – . Quel Reparto è il punto nevralgico in qualsiasi nosocomio. A Polla anche la Medicina ha chiuso un’ala. Inoltre, per gli utenti è pericoloso avere un solo medico nel Reparto di Neurologia. Urologia conta solo due medici e con le ferie imminenti il problema si fa ancora più serio”.
La crisi in cui versa il “Curto” non è affatto una novità e già a novembre il Primario Saponara denunciava su questa testata la turnazione massacrante, la chiusura dell’ambulatorio le cui visite sono ormai regolamentate su orari e giorni ben precisi, il servizio in prestito di alcuni medici da altri ospedali, ad esempio Eboli, ma poi subito richiamati perché essenziali anche in quelle altre strutture sanitarie.
La disamina del problema è stata vagliata dai sindaci a 360 gradi nell’ottica di salvaguardare il presidio sanitario che da 118 anni serve il nostro territorio.
“Polla sembra un porto abbandonato e si fa ricadere la colpa sui sindaci – conclude amaramente Rubino che rimarca la necessità di una guida a capo del “Curto” – Ci vuole un decisionista che non guardi in faccia nessuno e metta a frutto quelle seppur poche risorse umane”.
E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia della partenza del Direttore Sanitario Luigi Mandia che ha lasciato le redini del “Curto” per svolgere lo stesso incarico a Vibo Valentia.
I sindaci sembrano non capire come si sia arrivati ad una simile disfatta in termini di Sanità: “C’è un disegno per chiudere il ‘Curto’? I pazienti non hanno più un riferimento”, affermano. La volontà unanime è che il diritto alla salute venga ripristinato nel Vallo di Diano.
“Un momento drammatico” è stato definito dal sindaco di Polla, Massimo Loviso, che ha fatto un excursus sulle problematiche dell’ospedale.
Seppure i sindaci abbiano rimarcato più volte che la responsabilità non è direttamente loro in materia di Sanità, ma compete alla Regione, si prodigano per avanzare delle proposte al Direttore Generale Gennaro Sosto. In una lettera a lui inviata propongono di richiamare i medici in pensione con partita iva, di inserire nelle turnazioni medici specializzandi che sono in graduatoria dei concorsi, nominare con urgenza un Direttore Sanitario.
Da oggi e per i prossimi 4-5 giorni sul sito dell’ASL è disponibile il modulo per il reclutamento dei medici in pensione.
Un’altra proposta dei sindaci, ma già avanzata dai Consiglieri Tommaso Pellegrino, Michele Cammarano e Corrado Matera, promossa all’unanimità in Regione, riguarda l’apertura di concorsi vincolati alla sede, ma sembra ci sia un inghippo burocratico che non lo consenta.
Giuseppe Rinaldi, sindaco di Montesano sulla Marcellana, affronta la crisi del “Curto” da un punto di vista politico e parla di confusione di ruoli tra la politica regionale che spesso chiama i sindaci a sostituirla in competenze che non sono loro. “Anche stasera giochiamo una partita da sostituti. La competenza della Sanità è regionale, ma assente è la Regione Campania, assenti sono le Commissioni che dovrebbero occuparsi di questo – sostiene Rinaldi -. Paghiamo come Comuni anche un’edilizia sanitaria che non raggiunge mai il termine, come le sedi della Clinica Fischietti”.
Tra gli altri, c’è qualche amministratore che tenta di fare un mea culpa, come il sindaco di Atena che si chiede quale atto abbia mancato di redigere per assistere alla disastrosa disfatta del “Curto” di Polla.
Un altro problema sollevato è la totale assenza di appeal che ricopre il nosocomio pollese: ciò determina la mancata scelta della sede da parte dei vincitori di concorso. “I medici non vogliono venire a Polla. Ci chiediamo com’è l’accoglienza che viene riservato loro? – afferma il sindaco di Teggiano Di Candia -. Ricordiamo che anche qui esistono Reparti eccellenti, in cui il personale sanitario fa la differenza come a Ginecologia e Oculistica”.
Trovandosi tra il Vallo di Diano e il Golfo di Policastro, il sindaco di Sanza evidenzia la diversità tra il nosocomio di Sapri e quello di Polla. “Il personale interno di Polla è il vero problema perché i miei pazienti mandati a Sapri non tornano mai indietro. A Polla i degenti vengono trattati male – afferma Esposito -. Il nostro compito è vigilare sulla programmazione e sull’operato della Regione in materia di Sanità, ma non siamo noi i responsabili”.
“Da sindaci abbiamo un’azione limitata” è il leitmotiv dell’intera assemblea che ha potuto confrontarsi a latere con gli esponenti regionali e provinciali presenti, quali Corrado Matera, Michele Cammarano e Giuseppe Ruberto.
Dall’assemblea dei sindaci è emerso che oltre ai problemi strutturali, che dipendono dalla gestione assente e dalle risorse umane carenti, un aspetto preoccupante è il clima di lavoro che si percepisce tra i corridoi del nosocomio e che inficia i rapporti tra colleghi, vecchi e nuovi.
Oltre al Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Francesco Cavallone, assieme agli assessori Pagliarulo e Spano, erano presenti i sindaci di San Rufo, Padula, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana, Teggiano, Pertosa, Sanza, Sassano, il vice sindaco di Monte San Giacomo, mentre il sindaco di Buonabitacolo è intervenuto telefonicamente. Tra gli altri, ha presenziato il Segretario dell’Associazione Giornalisti Vallo di Diano Pietro Cusati.