Fa discutere il furto avvenuto all’Antiquarium di Agropoli, all’interno del Palazzo Civico delle Arti. Sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri della locale Compagnia dopo che 12 reperti sono stati trafugati e il funzionario responsabile dell’Area Patrimonio ha sporto denuncia. Il caso assume connotati molto più grandi rispetto a quelli cittadini e così l’onorevole Pino Bicchielli, deputato e vicepresidente di Noi Moderati alla Camera nonché membro della Commissione Difesa e Antimafia, ha interessato anche il Governo nelle persone del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e degli Interni Matteo Piantedosi.
“È un fatto molto grave – spiega Bicchielli – e si deve fare luce su quella che sembra essere l’ennesima vicenda di cecità amministrativa e di superficialità di una certa parte politica che in provincia di Salerno amministra ormai da decenni. La storia del territorio è stata ancora una volta violentata e per questo motivo non possiamo permetterci di rimanere in silenzio. È un sistema che va smantellato alla radice, inammissibile che un Sindaco non dia risposte ai suoi concittadini, inammissibile non aver cura di un bene così prezioso quale l’Antiquarium e ancor più grave non sapere chi, oggi, ha le chiavi di questa struttura che andrebbe valorizzata piuttosto che limitarsi ad inaugurazioni farlocche fingendo che nulla sia accaduto. Andremo avanti perché Agropoli merita di conoscere la verità, l’Antiquarium merita di essere difeso. Un ringraziamento a chi lotta per la verità“.
L’Antiquarium è stato inaugurato nel 2011 presso il Palazzo delle Arti in via Pisacane e il suo allestimento è stato promosso in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici delle Province di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento. I reperti ospitati, frutto di donazioni di privati e del lavoro del Gruppo archeologico di Agropoli, coprono un periodo storico molto ampio che va dalla Protostoria al Medioevo. Tra i pezzi più significativi ospitati si segnalano numerose anfore recuperate in mare e datate tra il VII ed il IV secolo a.C. e diverse testimonianze della storia dell’abitato, che rendono l’Antiquarium unico nel suo genere e di estremo interesse per cittadini e turisti. Dal 2020, a causa della crisi pandemica prima e dei lavori di messa in sicurezza della strada dopo, l’Antiquarium risulta chiuso e non vi sono da parte dell’Amministrazione certezze sulla data di riapertura. A pochi mesi dall’inaugurazione il Consiglio comunale di Agropoli ha provveduto a stanziare 176.050,80 euro per l’acquisto di 43 telecamere da destinare all’impianto di sorveglianza che ad oggi risulta inefficiente.
“Stando alle affermazioni del Sindaco – dichiara Bicchielli – le chiavi dei locali dell’Antiquarium, che dovrebbero essere custodite dal Comune o quantomeno dalla Polizia Locale, sono andate disperse. Dopo numerose sollecitazioni da parte del consigliere Pesce, il quale ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, il Sindaco ha affermato che durante il periodo di chiusura del Museo lo stesso è stato oggetto di furto, senza specificarne la portata del danno. Dopo una indagine effettuata sulla manomissione della serratura si è evinto che la stessa non era stata manomessa, facendo sorgere il dubbio sul possesso delle chiavi da parte dei ladri“.
Bicchielli chiede dunque se i Ministri interpellati sono a conoscenza della problematica dell’Antiquarium, se risulta vero che vi siano stati furti e qual è eventualmente il valore delle opere trafugate e come si intende procedere al fine di restituire a cittadini e turisti questa importante testimonianza della storia della città.