L’organizzazione sindacale Fials Salerno denuncia l’ennesimo smacco all’ospedale di Polla.
“Dopo la manifestazione organizzata da questa segreteria davanti all’ospedale, il 23 maggio – dice Fials – in cui tante persone hanno manifestato il diritto alla salute e la propria preoccupazione per i rischi di chiusura di alcuni reparti, per la paura di un futuro che non si potesse più reggere solo sulle forze dei pochi medici rimasti e per la mancanza di programmazione, tutti fattori molto evidenti ormai da troppo tempo, ora se ne stanno aggiungendo altri”.
Da qualche giorno, infatti, le attività ordinarie della Chirurgia Generale del nosocomio valdianese, per carenza numerica di dirigenti medici, sono state sospese e i pazienti che avranno bisogno di assistenza verranno trasferiti presso l’ospedale di Oliveto Citra.
“Tutto ciò – continua il sindacato – nasce da una mancanza nell’organizzare il reintegro numerico dei medici di reparto, non solo perché alcuni di loro erano presenti con contratti a termine e non sostituti, ma ci sarà anche un prossimo pensionamento di un’unità a tempo indeterminato. Questo ennesimo problema ora, oltre a sommarsi ai precedenti già presenti da troppo tempo e non risolti, nasce in un momento in cui, improvvisamente, non è più presente il Direttore Sanitario del presidio che ha lasciato per andare a svolgere le stesse mansioni in un altro ospedale. Eppure ci sono stati vari incontri, anche con il Direttore di dipartimento dell’area chirurgica, per sollecitare l’assunzione di altri medici dalla graduatoria del concorso pubblico indetto qualche mese fa dall’ASL Salerno”.
Problemi anche nel reparto di Neurologia che ha un solo medico e prossimo alla pensione, la Pediatria ne ha solo due e l’Ortopedia e altri reparti presentano comunque carenze.
“E’ facile credere non esista una volontà di tutelare i diritti sanitari del territorio, nonostante si trovi con un bacino di utenza numericamente rilevante, situato nei pressi di uno svincolo autostradale e a confine con altra regione. Con questi fatti, ormai oggettivi da troppo tempo, nemmeno le rassicurazioni di un rappresentante politico locale, di poco tempo fa, che non li vedeva così drammatici e che aveva parlato solo di ‘allarmismo’, trova ormai credibilità. Chi ha il compito ed il dovere di intervenire a porre un rimedio e a dare un futuro al diritto alla salute, che lo faccia presto, altrimenti la salute non sarà più un diritto per tutti”, conclude.