È stata inaugurata ieri pomeriggio, presso il Polo culturale “Cappuccini” a Sala Consilina, la sezione ANPI Vallo di Diano – Tanagro dedicata ai partigiani caduti Giovanni Marmo e Raffaele Giallorenzo.
Ha introdotto i lavori Tonino Spinelli, membro della sezione, il quale ha sottolineato viva soddisfazione per la giornata: “Finalmente si corona un sogno, abbiamo una sezione ANPI anche nel Vallo di Diano, intitolata a due partigiani locali”.
Ha preso poi la parola il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone: “Mi ha colpito la storia dei due nostri conterranei, Giovanni Marmo arrestato e giustiziato e Raffaele Giallorenzo vittima di una rappresaglia. Credo che, soprattutto noi che non abbiamo vissuto quel periodo, dobbiamo molto a questi nostri avi e a coloro che hanno combattuto per la nostra libertà: gli dobbiamo tutta la nostra gratitudine. Queste storie vanno tramandate affinché possano essere ricordati”.
Anche la CGIL ha mostrato la sua vicinanza all’ANPI, non solo con l’iniziativa odierna ma attraverso il costante appoggio alle sedi che operano in tutto il Paese. Luigi Pistone, rappresentante del sindacato nel Vallo di Diano, orgoglioso per l’iniziativa ha affermato che “avere una sede ANPI nel Vallo di Diano che abbraccia anche il Tanagro è una vera soddisfazione. Inizierà un percorso di confronto e discussione già nei prossimi mesi. Volevo ricordare un partigiano, Antonio Montella, che siamo riusciti a scoprire recentemente attraverso ricerche e per lui abbiamo organizzato una piccola manifestazione recuperando la sua memoria. Ha messo in gioco la sua vita in provincia di Cuneo quando venne catturato insieme ad altri partigiani e fu ucciso tragicamente”.
Ubaldo Baldi, presidente provinciale ANPI, nel ringraziare i familiari del partigiano Marmo e tutti i presenti ha sottolineato l’emozione per la nuova sezione: “Qualche anno fa pensavamo di non riuscire come ANPI a coprire questa zona, ma nata l’idea siamo riusciti nell’intento. Oltre a Montella, Marmo e Giallorenzo ci sono altri partigiani del territorio, ad esempio a Caggiano abbiamo ricordato Domenico Caggiano e ci sono altri di Teggiano di cui dobbiamo ricordare la storia. Non vogliamo dare l’impressione di un’associazione solo legata al ricordo, ma presente soprattutto in un momento in cui vige lo sconforto e in cui la preoccupazione tra il popolo antifascista si fa viva alla luce della situazione politica nazionale ed internazionale”.
È stato successivamente proiettato un video di Giovanni Bellacci, di Foiano della Chiana, nipote di Ezio Raspanti, partigiano della banda di cui faceva parte Giovanni Marmo. Il ricordo del partigiano è stato poi sottolineato ulteriormente da Spinelli: “La storia di Giovanni Marmo è stata scoperta attraverso una foto recuperata a Ciggiano, in provincia di Arezzo. È partita così la ricerca su questo partigiano di Sala Consilina – ha spiegato -. Nato il 16 aprile 1924, è il primo figlio di una giovanissima coppia. Dalla divisa abbiamo capito che era un fante. Dobbiamo capire ancora con esattezza la sua vita militare. Dalle azioni compiute capiamo che ha cercato di raggiungere il prima possibile la famiglia a Sala Consilina”.
Carmine Cocozza, appartenente alla locale sezione ANPI, ha ricordato il partigiano Raffaele Giallorenzo: “A lui è stata dedicata una piazza ed ogni anno lo commemoriamo attraverso delle iniziative. Giallorenzo ha avuto dei riconoscimenti nazionali ed è stato ricordato anche attraverso le lettere con la ragazza con cui si frequentava. La madre di Raffaele fino al terremoto del 1980 ha custodito un libro in cui venivano riportate tutte le persone che vennero fucilate dai fascisti e lo mostrava con orgoglio. Con il terremoto lasciò questo libro ed è andato perduto. Noi vorremmo ritrovarlo per regalarlo alla nipote che porta il suo nome e che ha sempre un vivo ricordo del suo antenato. Tra le lettere che più ricordo e che fanno capire l’agonia vissuta vi è quella inviata nel suo ultimo giorno alla ragazza, Emilia, il 3 marzo del 1945: ‘Cara Emilia, rivolgo a te l’ultimo pensiero. Stasera mi è stata data la sentenza di morte. La morte ci divide ma voglio solo ricordarti di dire, un giorno, alla mia famiglia della mia morte e il luogo. Spero un giorno di incontrarci in cielo. Forti abbracci e baci, il tuo Raffaele’”.
In conclusione l’appello di ANPI è un invito ad occuparci maggiormente delle persone che hanno perso la vita in nome della Patria, non solo per il ricordo ma per ciò che potrebbe ripetersi nell’indifferenza. La ricerca deve continuare affinché il ricordo non rimanga affine a se stesso ma resti vivo. La locale sezione ANPI nasce infatti come un presidio di legalità atto a vigilare e custodire i princìpi della Costituzione e affinché vengano applicati. Inoltre la sezione vuole favorire la riscoperta storica e la divulgazione di quanti hanno contribuito alla Resistenza. Chiunque voglia sostenere ANPI può richiedere il tesseramento ed associarsi.