A Sanza si rinnova la tradizione liturgica dedicata alla Madonna della Neve. La devozione millenaria del popolo sanzese, che culmina il 5 agosto con la discesa a spalla della Madonna dal monte Cervati fino al paese, vede l’inizio del pellegrinaggio a partire da ieri.
Come di consueto, la prima domenica di giugno è avvenuta l’apertura del Santuario, in vetta al monte, dedicato alla Protettrice di Sanza. Numerose persone sono accorse ad ascoltare la Santa Messa celebrata dal parroco don Giuseppe Spinelli assieme al Vescovo della Diocesi Teggiano-Policastro Monsignor Antonio De Luca. Presente anche il primo cittadino Vittorio Esposito.
Un’esperienza altamente suggestiva per i partecipanti che hanno trovato l’immagine della Madonna celata da un velo bianco, rimosso durante la Santa Messa. La statua della Madonna, infatti, resta nella Chiesa Madre del paese fino alla notte del 25 luglio, quando i fedeli la conducono in vetta, portandola a spalla per 18 km attraverso il bosco.
Fino al 4 agosto il Santuario sarà aperto ai fedeli ogni domenica, dalle 9 alle 18, grazie ai volontari e ai membri dell’Arciconfraternita Maria Santissima della Neve, presieduta dal Priore Demetrio Laveglia. I pellegrini troveranno aperte le porte per venerare la Vergine fino a domenica 8 ottobre, quando avverrà la preghiera di saluto e il velamento della statua della Madonna della Grotta. Da quel momento inizia la chiusura invernale, anche per la difficoltà di raggiungere i 1898 con le condizioni meteo avverse.
La tradizione millenaria del popolo di Sanza entra nel vivo dal 27 luglio al 4 agosto, periodo in cui si svolge la Novena nel Santuario. Precisamente, nei giorni feriali la Santa Messa si celebra alle 9 mentre la Novena alle 18; nei giorni festivi invece si può partecipare alla Messa delle 9 e delle 11.
Durante il Novenario la Casa del Pellegrino resta aperta per accogliere i camminatori e i fedeli che si recano a venerare la Protettrice. Ogni anno sempre più persone si avvicendano per prestare volontariamente accoglienza al prossimo, soggiornando lì per 9 giorni, un periodo che riconcilia l’uomo alla sua comunità sinodale affermando la vicinanza viscerale alla Vergine della Neve.
E’ iniziato, dunque, il momento più atteso dalla comunità sanzese che genera sempre nuovi “madonnari”, i piccoli adepti che fanno a gara per portare la nicchia con la statua della Madonna fino al monte Cervati.
Diverse sono le testimonianze circa l’antichità del culto che annovera diverse simbologie pagane, come la benedizione nei quattro punti cardinali. Una testimonianza dell’edificazione del Santuario della Madonna della Neve si trova proprio sull’architrave del portale interno della Cappella che porta la data del 1599. La facciata esterna, invece, fu rivestita di pietre lavorate a scalpello, le quali, nel lato esposto ad est, sono numerate di modo che, cadendo a causa delle condizioni climatiche rigide, potessero essere rimesse al loro posto.