“From Heroine to President: in trincea per smontare il tetto di cristallo”. Il 30 e 31 maggio scorsi a Windsor, nel Regno Unito, si è tenuta la riunione esecutiva della European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS) Women Committee, la Commissione delle Cardiochirurghe europee che ha come unica rappresentante italiana, nonché membro fondatrice, la dottoressa Francesca D’Auria di Teggiano.
La brillante professionista valdianese in seno alla Commissione detiene anche il mandato di governance per la leadership e la formazione permanente. Mission della Commissione è quella di indirizzare la Società Europea di Chirurgia Cardiotoracica a promuovere giustizia e riconoscimento del ruolo, della dignità e delle competenze delle cardiochirurghe in tutta l’Organizzazione, identificando opportunità e formulando raccomandazioni affinché l’EACTS crei una cultura giusta, equa, diversificata e inclusiva in cui le donne abbiano effettivamente pari opportunità nella formazione, nella ricerca e nella copertura dei posti di comando in modo meritocratico. La Commissione mira a diffondere la consapevolezza della ancora attuale e purtroppo radicata, pervasiva e mortificante disparità di genere in Cardiochirurgia e a fornire assistenza alle professioniste attraverso la ricerca, la formazione e il tutoraggio. Dalla sua fondazione è diventata organo permanente del Consiglio della Società Europea di Chirurgia Cardiotoracica ed è composta dalle dottoresse Francesca D’Auria di Teggiano per l’Italia, Indu Deglurkar di Cardiff per il Regno Unito, Maroua Eid di Angers per la Francia, Anna Lena Emrich di Mainz per la Germania, Jolanda Kluin di Rotterdam per i Paesi Bassi, Julie Cleuziou di Monaco di Baviera per la Germania e Miia Lehtinen di Helsinki per la Finlandia.
A Windsor è stato elogiato l’operato della dottoressa D’Auria ed evidenziato come la serie di webinar che ha proposto, intitolata “The Changing Face of Leadership: From Diversity to Inclusion, from unusual Heroine to usual President” (Il volto mutevole della leadership: dalla diversità all’inclusione, da inconsueta eroina a usuale presidente), da settembre 2022 a maggio di quest’anno abbia ricevuto ampio riscontro di consenso con fruizione planetaria e abbia anche fruttato alla Società europea un profitto netto di 45.000 euro immediatamente reinvestiti in borse di studio e in un corso di Academy aperti a cardiochirurghe e cardiochirurghi di tutta Europa.
Durante la riunione è stato denunciato che, nonostante lo sforzo determinato e titanico e le numerose iniziative promosse per arginare il divario e l’ingiustizia causata dal genere e non dalla competenza tecnico-scientifica, nel Congresso annuale della Società Europea di Chirurgia Cardiotoracica che si terrà a Vienna a ottobre permarrà un notevole sbilanciamento di genere: sebbene ci sia un elevato numero di socie cardiochirurghe, su 214 speaker le cardiochirurghe saranno solo il 15%, così come su 116 moderatori le cardiochirurghe saranno solo il 20% e su 112 presidenti di sessione scientifica soltanto il 21% saranno cardiochirurghe. Ciò accade non perché non ci siano professionalità femminili eccellenti, ma perché ancora il settore è troppo “male – oriented and male – governed”.
“La battaglia pionieristica condotta da questo gruppo di cardiochirurghe vuole correggere le ingiustizie e riequilibrare il percorso di carriera affinchè le professioniste del futuro abbiano molteplici modelli di leadeship femminili cui riferirsi e possano regolarmente e non eccezionalmente rivestire ruoli apicali, senza essere discriminate e ostacolate solo a causa del genere naturale di appartenenza” fanno sapere dalla Comissione presieduta dalla dottoressa D’Auria.