“A sei mesi di distanza dall’approvazione della manovra è gravemente rallentato il processo di stabilizzazione nell’ASL Salerno“. Ad annunciarlo sono i sindacalisti della Cisl Fp Salerno, Andrea Pastore, Lorenzo Conte, Pietro Antonacchio e Alfonso Della Porta.
“Infatti – proseguono – mentre presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno si è avviata la fase per la verifica dei requisiti per i lavoratori che hanno raggiunto a fine aprile il diritto alla stabilizzazione, è di questi giorni la pubblicazione degli aventi diritto dell’ente di via Nizza ma la ricognizione è stata fatta al 31 dicembre 2022. E la disattenzione dell’ASL di Salerno è grave se si pensa che nel frattempo la seconda fase disposta dalla Regione Campania è stata già espletata nell’azienda Ospedaliera mentre alla ASL di Salerno non è ancora stata avviata la procedura, atteggiamento incomprensibile e gravemente lesivo dei diritti di quanti pur avendo i requisiti si vedono dimenticati per ragioni che sono sconosciute e incomprensibili. Spiace dover constatare che il Presidente della Regione Campania è totalmente disinteressato – sottolineano – poiché nessun sollecito è stato inoltrato, fatto tanto grave se rapportato all’idea che il mancato avvio delle procedure nel concreto disattende senza giustificazione alle linee guida inoltrate e ritenute procedure prioritarie da attivare prima di ogni altra forma di reclutamento”.
“In una visione più complessiva – secondo i dirigenti della CISL FP di Salerno – la provincia sta diventando una colonia sanitaria nel reclutare da tutte le graduatorie regionali nei vari profili, dimenticandosi che prioritariamente dovrebbe prevedere una riserva per i lavoratori che hanno i requisiti per la stabilizzazione e dovrebbe avviare un confronto obbligatorio con le organizzazioni sindacali ed anche prevedere percorsi per la valorizzazione del personale interno, procedure che da oltre 25 anni vengono negate ai lavoratori dell’Azienda”.
Inoltre, Pastore, Conte, Antonacchio e Della Porta segnalano la necessità di attivare un immediato confronto sugli andamenti occupazionali, anche per comprendere le politiche di assunzione messe in campo dall’Azienda Sanitaria rapportandole agli obblighi di trasparenza previsti dal CCNL 2019/2021. “Nello specifico – spiegano – ancora una volta corre l’obbligo rimarcare che, nel rispetto delle stabili relazioni sindacali, che probabilmente questa Azienda non intende rispettare, l’ente ha l’obbligo (così come sancito dall’art. 6 comma 3 lettera m del nuovo contratto collettivo di lavoro) di confrontarsi con le organizzazioni sindacali nonché con la RSU sulle politiche occupazionali anche alla luce delle opportunità derivanti dalle possibilità di valorizzazione del personale, dettate dagli articoli 20 e 21 del CCNL 2019/2021. A tal proposito si sottolinea che l’Azienda ha deliberato con atto n° 489 del 2 maggio l’approvazione del regolamento per la disciplina delle progressioni tra aree del personale del comparto del SSN ed è di palmare evidenza che nell’ambito della percentualizzazione da riservare agli interni bisogna aprire un confronto, ritenendo che tale opportunità negata da oltre 25 anni al personale interessato è una scelleratezza senza giustificazione e pertanto non più tollerabile. Infine si rappresenta che la mancata attivazione della procedura di stabilizzazione mostra una totale disattenzione alle disposizioni regionali, aspetto tanto grave in quanto delegittima le aspettative di quanti hanno contribuito a combattere la pandemia, rischiando la propria vita e che ora si vedono dimenticati ed esclusi dalla partecipazione pur avendone un diritto acquisito e sancito dalla legge”.
Viene chiesto quindi l’avvio del confronto sulla materia al fine di contemperare diritti, giuste aspettative e processi di valorizzazione interna in un’ottica di sane relazioni sindacali e con il monito che in caso di inosservanza, ovvero di atteggiamento irresponsabile ed irrispettoso dell’obbligo del confronto con le parti sindacali, verrà attivato lo staff legale di CISL FP che denuncerà l’ente per condotta antisindacale ai sensi e per gli effetti dell’art. 28 L. 330/1970.
Lunedì ci sarà un’assemblea sindacale presso la sede di via Nizza “e con molta probabilità – concludono i sindacalisti – le organizzazioni sindacali saranno costrette ad indire lo stato di agitazione del personale, poiché la misura è colma e gli andamenti occupazionali sono materia di confronto e tutti i lavoratori dell’ente meritano rispetto ed attenzione”.