Si è svolta questo pomeriggio, presso l’ex ospedale di Sant’Arsenio, la riunione operativa per fare un primo punto della situazione legata alla presenza del virus della Peste Suina Africana nel Vallo di Diano.
Associazioni venatorie, Ambiti Territoriali di Caccia, rappresentanti della Regione Campania, Carabinieri Forestali ed autorità civili e militari si sono riuniti per permettere un primo confronto all’indomani del rinvenimento di 5 carcasse di cinghiali, tra Sanza e Montesano, all’interno della Foresta Cerreta Cognole, risultate positive alla PSA. Si tratta del primo caso di virus in Campania.
Rinvenimenti che nelle scorse ore sono aumentati e che hanno portato ad accertare circa 13 positività. La situazione preoccupa cittadini ed allevatori anche per quelle che potrebbero essere le conseguenze legate all’espandersi del virus nei territori con gravi rischi per le attività suinicole. I funzionari della Regione Campania presenti hanno reso noto che sono state effettuate le comunicazioni al Ministero dell’Agricoltura, al Ministero della Salute e al Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo.
“In questa prima fase di operazione di contrasto ci si basa sull’incremento della sorveglianza passiva ossia l’intensificazione di controllo sul territorio – ha affermato il dottore Renato Pinto dell’Unità Operativa Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria Regione Campania – assisteremo sicuramente all’allargamento della zona infetta e all’aumento dei casi. Le segnalazioni si susseguono, ma lo scopo è rimuovere il prima possibile le carcasse per evitare che restino troppo sui terreni. Come Regione e ASL Salerno dovremmo prevedere l’attivazione poi di meccanismi di smaltimento di carcasse e l’attivazione di un numero verde regionale”.
Presenti inoltre i Carabinieri Forestali delle Stazioni di Montesano, Polla, Teggiano, Petina, Morigerati, il Colonnello Mario Guariglia, Comandante del Reparto dei Carabinieri del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, Pino Coccorullo, Presidente dell’Ente Parco, Enzo Tropiano della Coldiretti provinciale, diversi rappresentanti del Servizio Veterinario dell’Asl Salerno e delle diverse associazioni venatorie e degli Atc.
“Arriverà nelle prossime ore un Decreto a firma della Regione Campania – ha annunciato il dottore Paolo Sarnelli dell’Unità Prevenzione e Sanità Veterinaria della Regione – si lavorerà d’intesa con la Regione Basilicata, territorialmente vicina, per arrivare il prima possibile ad un restringimento dell’area. Il territorio verrà diviso in celle che saranno controllate dalle squadre. Il virus è molto aggressivo e lo dimostra il fatto che era presente anche nei vermi della putrefazione delle carcasse rinvenute”.
“Tanto tuonò che piovve – le parole della dottoressa Mariella Passeri, Direttore Generale dell’Assessorato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania – Sono particolarmente preoccupata, occorre lavorare velocemente per la tutela di alcune specie, come ad esempio il maialino casertano di grande eccellenza”.
“I casi iniziali si trovano in una zona che ha la fortuna di essere strutturalmente protetta – ha affermato il Colonnello Guariglia – Se non abbiamo sorprese fuori dal perimetro demaniale, i ritrovamenti sono circoscritti. Accentueremo i controlli grazie anche all’arrivo di nuove strumentazioni”.
Dall’Ente Parco il Presidente Coccurullo ha garantito vicinanza e ha annunciato che sono state sospese le attività di selecontrollo. Presente anche una rappresentanza della Regione Basilicata che ha annunciato un’azione sinergica di pari passo con la Campania al fine di tutelare le zone particolarmente vicine come la Val d’Agri.
Nel corso dell’incontro si è più volte ribadita l’importanza di istruire la cittadinanza con alcuni comportamenti. Tra questi: cambiare indumenti e scarpe dopo una passeggiata nel bosco, disinfettare materiale e veicoli (pneumatici), non abbandonare rifiuti di cibo nell’ambiente, dopo una battuta di caccia evitare contatti con i suini domestici, non abbandonare nell’ambiente carcasse di animali morti, non alimentare i suini domestici ed i cinghiali con scarti alimentari di cucina.
Se si avvista una carcassa di cinghiale non va toccata e va immediatamente allertato il servizio veterinario al numero 800232525. Il virus della Peste Suina Africana non colpisce l’uomo.
“Siamo disponibili a collaborare – hanno affermato in conclusione i rappresentanti degli Ambiti Territoriali di Caccia – chiediamo però di avere direttive certe e precise per evitare danni di ogni tipo”.
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