Il maltempo ha messo in ginocchio l’Emilia Romagna. Diversi fiumi sono esondati e 13mila persone sono state evacuate dalle loro abitazioni.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Sebastiano Curci, originario di Sala Consilina ma residente a Forlì.
“L’emergenza a Forlì dal punto di vista delle precipitazioni sembra che stia rientrando – ci racconta – ho fatto un giro in città e le piogge venute giù fino a questa mattina intense e drammatiche hanno interessato tutta la Romagna. Molti piccoli borghi sono rimasti isolati a causa dell’alluvione e soprattutto degli smottamenti dovuti alle piogge intense. A Forlì in particolare il fiume Montone è esondato ieri pomeriggio interessando una parte del centro, valicando una delle porte storiche e medievali, Porta Schiavonia, e una parte del centro storico. Questa mattina era già libera dall’acqua ma è rimasto il fango. Il Ponte di Viale Italia è interdetto e tutte le attività e le case sono state allagate”.
Le vittime accertate sono 9, di cui 3 a Forlì, e diversi i dispersi. L’alluvione ha interessato la parte tra Cesena e Faenza.
“I danni sono ingenti e quello che ci si aspettava è stato superato dai fatti – continua – I danni da un punto di vista economico sono tanti, parliamo di una zona fortemente produttiva non solo da un punto di vista industriale ma anche agricolo. C’è un comparto ortofrutticolo e viticolo importantissimo. Verrà sicuramente emanato lo stato di calamità. Si pensa ora alle vite umane”.
Sebastiano non ha avuto danni dato che vive lontano dai fiumi e dai canali di sgorgo.