Quando si parla di disturbi gastrointestinali ci sono tutta una varietà di condizioni differenti tra loro ma accomunate dalla stessa sede di interesse, il sistema gastrointestinale. Nella propria attività quotidiana, questo sistema è fondamentale per il corretto funzionamento dell’intero organismo grazie ad un duplice ruolo: il primo, dopo l’introduzione di cibo, permettere di ottenere i nutrienti necessari ai vari organi e tessuti per svolgere le proprie attività; successivamente raccogliere le scorie prodotte dall’organismo stesso per poi eliminarle attraverso le feci.
I nutrienti iniziano ad essere estrapolati e scissi a vari livelli del sistema gastrointestinale, in particolare nello stomaco a carico di enzimi specifici, per poi venire maggiormente assorbiti nel primo tratto dell’intestino tenue, dove vengono anche assimilati grazie all’intervento di altri organi che li trasformano in prodotti, talvolta anche più complessi delle sostanze di partenza, ma che l’organismo può facilmente utilizzare perché più simili alle componenti che lo costituiscono.
Tra i problemi gastrointestinali possiamo distinguere in particolare i disturbi gastrici dove tra i più comuni troviamo l’aumento di acidità e gonfiore, digestione lenta e mal di stomaco e la sindrome dell’intestino irritabile, condizione che si presenta tipicamente con dolore addominale e, singoli o alternati tra loro, episodi di stipsi o diarrea. Questi disturbi sono sicuramente influenzati da fattori biologici, come la predisposizione e la suscettibilità individuale, ma un ruolo chiave lo svolgono i fattori psico-sociali come lo stress eccessivo e le condizioni emotive a cui l’individuo va incontro. In particolare si è osservato come gli stati depressivi e di ansia non abbiano di per sè un proprio spazio fisico in cui potersi esprimere con una sintomatologia specifica. L’organismo decide quindi di somatizzare questi fenomeni ossia di esprimerli trasformandoli in problemi organici e lo fa sfruttando l’asse che collega in maniera diretta il sistema nervoso centrale a quello enterico, considerato ormai un secondo cervello a tutti gli effetti, con fenomeni acuti o cronici che colpiscono il sistema gastro-intestinale.
Un valido aiuto per i disturbi gastrointestinali arriva dai rimedi naturali, in particolare dalla gemmoterapia, una branca della fitoterapia che studia l’impiego dei tessuti embrionali delle piante in terapia. Per i disturbi legati alla sfera gastro-intestinale vengono impiegate le gemme di Ficus carica, conosciuto come Fico selvatico e i cui frutti sono ricchi di minerali e vitamine. Dalla raccolta delle sue gemme fresche si ottiene il macerato glicerico contenente principi attivi ed enzimi utili in tutte le patologie infiammatorie di stomaco e duodeno, perché riduce il contenuto acido dello stomaco agendo riduce l’attività dei centri nervosi che controllano la secrezione acida oltre che la produzione dell’ormone, la gastrina, che regola la secrezione di acido cloridrico. Le gemme di Ficus sono quindi efficaci antinfiammatori e antispasmodici per lo stomaco soprattutto quando la natura delle problematiche è psicosomatica. Quando l’approccio terapeutico è improntato ad agire direttamente sulla causa del problema più che sui suoi sintomi, il rimedio più adatto è il gemmoderivato di Tiglio, nome comune della Tilia Tomentosa, che risolve alla radice agendo sugli stati di stress e depressione. Impiegando il macerato glicerico di Tilia tormentosa ogni volta che si rileva all’origine del disturbo funzionale una forte componente emotiva di stress e ansia, si osserva un effetto antispasmodico che apporta effetti benefici in condizioni intestinali, come nel caso della sindrome dell’intestino irritabile.