Il consigliere comunale di Teggiano, Conantonio D’Elia, scrive ai Sindaci degli altri Comuni del Vallo di Diano proponendo di adottare in Consiglio una delibera per la valutazione negativa del DDL ad iniziativa del Governo “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario”.
“La recente presa in carico governativa di attuare l’autonomia differenziata è il rinnovato smacco che una visione arcaica e divisoria della geografia politica italiana vuole dare alle nostre realtà meridionali – esordisce il consigliere D’Elia -. E ciò sia nei termini di divisione delle risorse tra Nord e Sud, sia perché i nostri Comuni, insieme alle Province, rischiano di essere completamente travolti dal neo-centralismo rafforzato delle Regioni. Se passa questa ‘riforma’, ai Comuni rimarrebbe ben poco e diventerebbero organismi totalmente risucchiati dalla struttura delle Regioni“.
Per D’Elia è palese l’intento: “L’autonomia differenziata è parte di un piano che mira ad agganciare le Regioni più ricche alle economie europee più forti, lasciando alla deriva il Sud, considerato più che mai un peso. È un disegno politico sconsiderato e che chiama noi Amministratori al compito di esprimere ufficialmente il nostro dissenso“.
“Sul piano istituzionale il Partito Socialista Italiano conferma la necessità di procedere ad aggiornamenti dell’impianto costituzionale solo sulla base di una larga condivisione, evitando strappi che ne compromettano l’equilibrio, così come è contrario ad un meccanismo di autonomia differenziata che, se attuato secondo le ipotesi del Governo attuale, finirebbe per minare l’unità del Paese e per danneggiare pesantemente le Regioni del centro sud – prosegue nella sua lettera ai Sindaci -. Da tempo ho aderito ideologicamente alle sfera politica del Socialismo riformista e liberale ma, a prescindere da tale ottica, nessuno di noi consiglieri del Vallo di Diano, ‘vittime’ in uno ai nostri elettori di provvedimenti del Governo centrale mortificanti in punto di mantenimento e salvaguardia delle strutture amministrative di base, può esimersi dal compito di fare in modo di conservare al nostro futuro la vivibilità dei nostri territori“.