Giustizia, legalità e sicurezza al centro dell’incontro che questa mattina si è tenuto a Teggiano, nel Complesso Monumentale della Santissima Pietà, con il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.
Presenti numerosi Sindaci e amministratori del comprensorio, il Questore di Salerno Giancarlo Conticchio, i procuratori Borrelli e Donadio, il Prefetto di Salerno Francesco Russo, gli agenti della Polizia di Stato con il Comandante della Sezione di Polizia Stradale di Sala Consilina, Ispettore Nicola Molinari, e con la Comandante del COA di Sala Consilina, Commissario Stefania Galizia, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Filippo Melchiorre, i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina con il Tenente Martino Galgano e quelli della Stazione di Teggiano con il Maresciallo Francesco Pennisi, la Tenenza della Guardia di Finanza di Sala Consilina con il Tenente Sebastiano D’Amora, gli agenti della Polizia Penitenziaria, i consiglieri regionali Tommaso Pellegrino e Corrado Matera, il Vicepresidente della Provincia di Salerno Giovanni Guzzo, la Polizia Municipale con il Comandante Antonio Di Zeo e le Associazioni Nazionali Carabinieri e Polizia di Stato.
Il partecipato evento, coordinato dal giornalista Angelo Raffaele Amelio, si è aperto con i saluti del sindaco Di Candia e un intervento della dottoressa Cinzia Innelli, Segretario generale che ha ideato l’incontro con il Prefetto Messina.
“Il nostro territorio – ha esordito il primo cittadino teggianese – negli ultimi tempi è stato privato del tribunale e della casa circondariale e ha subito il ridimensionamento degli organici delle Forze dell’Ordine, nonostante risulti appetibile alla criminalità organizzata. Prefetto, le chiedo di farsi portavoce del nostro grido d’allarme, affidandole la nostra richiesta di avere gli strumenti necessari per far sì che questo territorio abbia legalità e sicurezza”.
“Ho voluto questo incontro nel mio posto del cuore e nel Comune, luogo da cui parte tutto, che percepisce le istanze dei cittadini – afferma Cinzia Innelli -. Anche in quelli più sani è determinante discutere di legalità. Occorre divulgare e diffondere il messaggio della legalità. La presenza del Prefetto Messina ci fa avvertire ancora di più la fierezza dell’appartenenza alle Istituzioni e il senso del dovere, il coraggio delle scelte difficili”.
Messina, nel corso della sua carriera, ha ricoperto una serie di prestigiosi incarichi di vertice nella Polizia di Stato in tutto il Paese. Tenace sostenitore dei sistemi anticrimine, ha condotto brillanti operazioni nazionali e internazionali. Ospite del Vallo di Diano, non ha mancato di analizzare lo stato di salute della legalità in questo territorio, storicamente “cerniera” tra Campania, Basilicata e Calabria.
“Ho dei dubbi sull’assenza di presidi di legalità nel Vallo di Diano, perché ci sono i Carabinieri, e inoltre per reprimere i furti abbiamo inviato il Reparto Prevenzione Crimine – ha spiegato -. Il Commissariato, la cui istituzione viene richiesta anche qui, non ha un’efficacia diretta contro l’infiltrazione mafiosa, se non da un punto di vista simbolico e come funzione di deterrente. L’azione di contrasto alle infiltrazioni mafiose non viene fatta da un nuovo Commissariato. La sfida contro la criminalità organizzata è complessa. Stiamo implementando le forze dell’ordine e l’attenzione anche su queste realtà non verrà meno. La creazione di un Commissariato richiede un percorso complesso e del tempo“.
“Se affrontiamo le devianze dei giovani, che vengono definiti baby gang, così come abbiamo fatto con organizzazioni criminali strutturate non le contrasteremo – ha spiegato il Prefetto Messina -. Dopo la pandemia alcuni giovani, a causa della decompressione, hanno commesso atti violenti che devono essere affrontati con lucidità, senza richiamare l’attenzione su norme che hanno a che fare con la criminalità organizzata. Non riusciamo a comunicare con i ragazzi. Se la scuola o la famiglia falliscono, ci deve essere qualcuno che apra con loro un link e non li lasci soli, facendogli capire che ci sono delle regole che vanno rispettate“.