Si è chiuso il processo “Just in time”, l’inchiesta della Procura di Salerno che ha fatto luce sui comportamenti dei furbetti del cartellino, in servizio al “Ruggi” di Salerno.
Truffa ai danni dello Stato e false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge erano le ipotesi di reato contestate ai 9 imputati, incastrati dalle telecamere puntate sulle due macchinette marcatempo. E’ di 6 condanne e 3 assoluzioni il bilancio della sentenza. L’ex caposala e un altro dipendente dovranno scontare 10 mesi di reclusione ciascuno, mentre 9 mesi un’altra sanitaria. Le indagini partirono nel 2014 a seguito della segnalazione di un sindacalista della Cisl.
82 gli episodi presi in considerazione nel lasso di tempo compreso tra il 9 febbraio e il 15 marzo 2015, quando, secondo le accuse, gli imputati sistematicamente si allontanavano dal luogo di lavoro essendo coperti da altri colleghi. Sono stati addirittura immortalati mentre facevano passeggiate ed acquisti nelle stesse ore in cui risultavano in servizio.
Questa è solo una costola dell’intera operazione “Just in time” che ad ottobre decretò 83 assoluzioni per i reati di truffa ai danni dello Stato e violazione della legge sul pubblico impiego.