Si è tenuta ieri pomeriggio presso il Teatro comunale “Giuseppe Amabile” di Sant’Arsenio la cerimonia di conferimento della nomina di Cittadino Benemerito al professor Giuseppe Ippolito per i meriti professionali e scientifici.
I saluti iniziali sono stati affidati al presidente dell’associazione “Luigi Pica” Aldo Rescinito che ha tracciato un profilo del professore partendo dagli anni delle scuole svolte nel Vallo di Diano fino ad arrivare a Roma dove ha frequentato i corsi all’Università “La Sapienza”. E’ stato ricordato che il professor Ippolito è uno dei maggiori esperti nel campo delle malattie contagiose. Tra i vari importanti incarichi, è stato Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma ed è stato impegnato in prima linea nella lotta alla cura del Covid-19. Attualmente è Direttore Generale della Ricerca ed Innovazione in Sanità al Ministero della Salute.
“Carissimo Giuseppe tutti vogliamo esprimere i più profondi sentimenti di compiacimento e gratitudine che nascono dal profondo dei nostri cuori e che vogliono rappresentare un ringraziamento per tutto quello che hai saputo realizzare a favore della gente. Questo vuole anche essere uno stimolo e un augurio per le future attività”, commenta Rescinito.
Il professore durante la cerimonia è stato anche nominato Socio onorario dell’associazione.
La parola è passata al sindaco Donato Pica, suo compagno di banco, che ha ricordato i momenti passati insieme. “C’è qui un pezzo di storia importante. Anche la storia del professor Giuseppe Ippolito ha inizio in questo circondario perché come tutti sanno la casa paterna è situata a qualche metro da questo Auditorium. Qui il professore ha vissuto sino al conseguimento della maturità classica. Erano tempi diversi e non esistevano i progressi che la vita moderna ci ha messo a disposizione ma si riusciva ad avere una classe dirigente di tutto rilievo come dimostra il percorso del professore Ippolito. La carriera lo ha portato ai vertici della sanità nazionale ed internazionale. Abbiamo la speranza che la presenza del professor Ippolito possa essere un nuovo punto di partenza anche per la sanità del nostro territorio e per l’ospedale di Sant’Arsenio che si appresta a vivere una seconda giovinezza trasformandosi in un presidio territoriale che dovrà garantire tutte le attività ambulatoriali di prevenzione, di lungo degenza e malattie croniche. Potremmo anche pensare a qualche collaborazione che possa drenare un insediamento di carattere scientifico”.
Anche Giuseppe Ippolito nel suo intervento ha ricordato gli anni passati nel suo paese, i pioppi in piazza, l’autobus che li accompagnava a scuola a Sala Consilina, i genitori, alcuni aneddoti sui suoi amici ed i soprannomi con cui si conoscono. “Le malattie infettive legano la società. Se oggi uno chiede se abbiamo imparato dalla pandemia io direi di no soprattutto perché nel mondo è scoppiata una crisi sanitaria senza pari. Siamo tra i paesi che hanno più medici per abitanti. Non abbiamo una difesa della sanità pubblica e il sistema ASL ha regalato al privato che fa profitto. L’80% del budget di una Regione è la sanità e la sanità significa posti, appalti e sistemi. Se sappiamo che ogni giorno c’è una grande scoperta dobbiamo pensare che quella ha un costo ma molte di quelle vendute non arriveranno mai alle persone finali. Il costo di quelle procedure si perde nelle procedure di un percorso assistenziale. Nascere in Campania significa avere una possibilità per un bambino di morire che è il 20% in più di chi nasce da Firenze in su. I dati sui morti nel primo anno sono la spia. Aver messo quasi 700 milioni sulla fragilità delle regioni meridionali non servirà a risolvere questo problema se non c’è un intervento strutturale che significa garantire la sicurezza delle prestazioni e l’accesso. Bisogna tornare ad una sanità vicino alle persone”.
Il professore, tra i vari argomenti trattati, ha fatto riferimento anche alla situazione Covid.
Ad intervistare il professor Ippolito è stata la giornalista Simona D’Alessio. Durante la cerimonia si sono esibiti il Coro Polifonico “Amici della Musica” diretto dalla Maestra Viviana Palladino e l’Associazione Musicale “I due Volti della Luna”.