“Fate presto o qui sarà un deserto” è il grido di allarme della Cisl FP Vallo di Diano composta dal segretario Vincenzina Cirigliano e da Antonio Cervone, Giuseppe Procaccio, Gianfranco Climaco e Luigi D’Alessio.
Il coro è unanime: non c’è un minuto da perdere. La parola d’ordine è “fare presto”, agire prima che la rassegnazione prenda il sopravvento.
“Con quest’accorato appello, una nota testata d’informazione tre giorni dopo il terribile terremoto in Irpinia, invocò un intervento urgente delle Istituzioni. Quel titolo è e resta un simbolo profondo poiché in due sole parole era condensato il senso profondo della tragedia, della necessità di salvare vite umane. – affermano gli esponenti Cisl – Mutatis mutandis, e con le debite proporzioni, è quanto si rende improcrastinabile per scongiurare che la situazione sanitaria del Vallo di Diano affondi nella totale anarchia e ingovernabilità”.
Con questo appello i rappresentanti CISL FP del territorio valdianese si fanno portavoce di una frustrazione crescente che monta nel personale sanitario e nei cittadini, di fronte ai continui rinvii, alle scelte non prese e alla gestione sanitaria locale “che decide di non decidere con una Direzione Sanitaria lontana dalla realtà”.
“La situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che distrettuali è insostenibile. – proseguono nella disamina – Alla cronica carenza di personale si sta aggiungendo un degrado delle strutture sanitarie che, vecchie e senza manutenzione costante, risultano sempre di più dei luoghi di incuria e degrado invece di luoghi della salute. Appena si verifica una precipitazione un po’ più abbondante del normale ecco che piove all’interno dell’Ospedale di Polla e Sant’Arsenio o che la Postazione 118 di Padula viene chiusa per infiltrazioni di acqua. In ultimo dai vertici aziendali salernitani, a gennaio, arriva come un fulmine a ciel sereno un prospetto analitico di personale infermieristico distribuito per Reparti, che riduce di ulteriori 50 unità gli infermieri“.
Gli esponenti Cisl FP entrano nei dettagli del prospetto: “Alcune Unità Operative con stessi posti letto vedono assegnati due diversi fabbisogni (vedi Chirurgia 8 e Geriatria 10) o altre specialità a cui vengono assegnati a fabbisogno zero di CPS Infermieri, (vedi Gastroenterologia, Radiologia, Laboratorio Analisi, Servizio Trasfusionale, Poliambulatorio e Otorinolaringoiatria, Oncologia). – commentano – Per questi ultimi è chiaro ed evidente che non vi può essere nessuna attività, neanche di base, in assenza di personale Infermieristico. Un laboratorio analisi può mai effettuare un prelievo ematico ad un utente senza personale infermieristico? Un servizio trasfusionale può mai effettuare i prelievi ad un donatore, la stessa donazione o la terapia marziale ambulatoriale senza personale Infermieristico?”.
“Per tali ragioni, al fine di non compromettere i LEA, attribuendo ai cittadini un diritto alla salute solo su carta, senza un piano per colmare la carenza di personale sarebbe aleatorio continuare a offrire un servizio fondamentale laddove non ci sono risorse umane sufficienti. – rincarano dal sindacato – Tenuto anche conto che non risulta nessuna opposizione alla scheda Budget 2023 analitica per U.O. da parte della Direzione Sanitaria del Presidio di Polla. Affidando le sorti della salute del cittadino, ancora una volta, ci affidiamo allo spirito di servizio e senso di abnegazione del Personale Sanitario”.
“Ai posteri l’ardua sentenza, ma a chi ha cuore la sanità dei cittadini ripetiamo l’appello”, conclude il sindacato Cisl Vallo di Diano.