Sul mensile “Focus” di gennaio, in un articolo che riguarda il connubio tra archeologia e scienza, si parla degli scavi di Policastro Bussentino.
In particolare è la professoressa Silvia Pallecchi, docente di Metodologia della Ricerca Archeologica presso l’Università di Genova, a proporre un esempio inerente all’argomento in discussione citando proprio gli scavi del Parco Pinto.
In particolare la docente ha parlato di un ritrovamento interessante. Nell’articolo si legge: “Negli scavi delle antiche sepolture di Policastro Bussentino ci siamo per esempio imbattuti nei resti di una giovane donna vissuta alla fine del secondo secolo dopo Cristo e la paleontologia ci ha permesso di analizzare le ossa e la muscolatura segnata dallo stress fortissimo alle giunture alle spalle alle caviglie. Da questi elementi abbiamo dedotto che si muoveva su terreno sconnesso svolgendo attività fisicamente impegnative, che la sua nutrizione non era completa e che probabilmente morì di malaria”.
“Per me è sempre una grande emozione e un’immensa soddisfazione sentire il nome di Policastro Bussentino e delle ricerche archeologiche ad esso associato, riportate in una rivista di grande valenza scientifica come Focus”, ha dichiarato in merito il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato.