Il sambuco, dal punto di vista fitoterapico, è dato dai frutti di Sambucus nigra.
Le proprietà terapeutiche del sambuco erano note sin dall’antichità e venivano sfruttate con le più diverse indicazioni. Oggi alle varie parti della pianta vengono attribuite proprietà diaforetiche cioè di stimolo della sudorazione, diuretiche, lassative, antireumatiche e antinevralgiche.
L’azione diaforetica sembra essere legata soprattutto ai fiori ai quali sono state attribuite nel passato anche proprietà emollienti e diuretiche. Il frutto contiene flavonoidi, fino all’1% di antocianine, vitamine, aminoacidi, glicosidi.
Le antocianine e i flavonoidi sembrano i responsabili dell’attività immunomodulante del sambuco. Queste sostanze stimolano la produzione di citochine che attivano la fagocitosi; inoltre possiedono una forte attività antiossidante.
Gli studi condotti in vitro su tessuti, cellule e virus mostrano che il sambuco è efficace contro lo stress ossidativo, il virus influenzale e l’Helicobacter pylori. Uno studio mostra anche un effetto immunomodulante, pro e antinfiammatorio.
Alcuni studi randomizzati, in doppio cieco e con placebo, hanno dimostrato che il sambuco effettivamente inibiva l’influenza nelle prime 48 ore dalla comparsa dei sintomi.
Inoltre uno studio osservazionale piuttosto recente ha dimostrato che il trattamento con un’associazione Sambucus nigra/Asparagus officinalis riduceva significativamente il peso corporeo degli 80 volontari sani trattati. Un altro studio, condotto su 6 volontari, mostrava che il consumo di succo di sambuco modificava lievemente i livelli ematici dei lipidi. E’ ovvio che nel caso di obesità sono necessari ulteriori studi per meglio caratterizzare l’efficacia del sambuco.
I preparati di sambuco utilizzati per gli studi clinici sono risultati privi di effetti collaterali. Tuttavia il consumo anche di pochi frutti può produrre nausea e vomito, soprattutto se sono presenti frutti immaturi.
I composti responsabili degli effetti tossici sono le lecitine e i glicosidi cianogenici come la sambunigrina, che vengono idrolizzati nel tratto gastrointestinale a cianuro libero.
In conclusione, il sambuco contiene diverse sostanze farmacologicamente attive. Però, anche se i dati degli studi condotti in vitro sugli effetti antiossidanti, antivirali, antinfiammatori, antibatterici e antiproliferativi sono molto promettenti, l’evidenza clinica è piuttosto carente, salvo forse sull’azione antinfluenzale. Sono pertanto necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e, soprattutto, per definire esattamente la sicurezza dei preparati di sambuco.