C’è anche un uomo di Sasso di Castalda tra le persone bloccate da diversi giorni in Perù, dove il Paese è paralizzato e i trasporti sono bloccati a causa delle violente proteste legate alla destituzione e all’arresto dell’ex Presidente Pedro Castillo.
Si tratta di Rocco Tofalo, sassese, che è nel Paese sudamericano da una decina di giorni. E’ appassionato di viaggi, sempre attratto dalle nuove esperienze e il Perù è stata una meta di questa nuova avventura all’estero.
In diverse regioni del Perù è in corso una vera e propria guerriglia urbana con scontri tra Polizia e manifestanti. Le proteste sono scaturite dopo che Castillo è stato accusato dalla Procura peruviana di ribellione e tentato di colpo di Stato. Accuse che nei giorni scorsi hanno portato il Tribunale alla condanna a 18 mesi di carcere. Castillo alla vigilia di un importante voto in Parlamento è stato destituito “per incapacità morale”. Un auto-golpe risultato fallimentare: ha annunciato la dissoluzione del Congresso e lo stato di emergenza nazionale. Nessuno ha deciso però di seguirlo, con i ministri che hanno dato le dimissioni e denunciato il colpo di Stato.
Sarebbero oltre venti le persone morte a seguito degli scontri. In ultimo, un manifestante è morto nella regione settentrionale di La Libertad: sarebbe stato travolto da un camion che procedeva a forte velocità su una strada appena liberata da un blocco dei manifestanti. Secondo la Farnesina, sono una cinquantina gli italiani che da martedì risultano essere bloccati nell’area turistica del Machu Picchu, altre decine in altre aree del Paese, dopo che i servizi ferroviario e aereo risultano essere bloccati e sospesi per le proteste in corso. Oltre al gruppo di italiani, ci sono anche alcune centinaia di turisti stranieri.
Rocco Tofalo si trova a sud della capitale Lima, nell’area di Arequipa, città situata sulle rive del fiume Chili e capoluogo della provincia e della regione omonima. “La situazione – ha dichiarato Rocco Tofalo a Ondanews – è sicuramente preoccupante, ma io provo a stare tranquillo e a vivere la giornata come viene. Così mi ha insegnato la vita. Non si può viaggiare, da qualche giorno è stato istituito lo stato di emergenza per 30 giorni e vige il coprifuoco dalle 20 alle 5 del mattino. Spero possa risolversi presto la situazione per continuare il mio viaggio e raggiungere la Bolivia. Però sto bene al momento”.