“Uno dei dati più preoccupanti e che ci deve far riflettere è quello sui giovani: nel 2020 dalla Basilicata sono andati via 2.002 giovani dei quali oltre mille sono laureati”.
Lo ha detto a Potenza il direttore generale dello Svimez, Luca Bianchi, in un incontro su “L’economia e la società del Mezzogiorno” organizzato dalla Camera di Commercio di Potenza per aprire un focus sui recenti dati del rapporto Svimez 2022 in relazione alla Basilicata.
Il dato evidenziato rende ancora più ampio il divario tra Nord e Sud in una regione in cui, ha aggiunto Bianchi, “anche per il 2023 ci sarà una piccola recessione con un -0,4% ed è un peccato perché questa regione aveva incrociato la ripresa post covid in maniera rilevante con tassi di crescita buoni che aveva consentito di recuperare quanto perso nel periodo della pandemia”.
Secondo la Svimez, la Basilicata si conferma come economia locale più reattiva nelle ripartenze, ma più vulnerabile nelle fasi recessive.
“Anche in Basilicata, come nel resto del Paese – ha proseguito Bianchi – la guerra in Ucraina e l’inflazione hanno pesato sulle imprese, con un forte rallentamento della crescita del fatturato, e sulle famiglie: nel 2022 gli interventi nazionali e regionali hanno impedito un grosso impatto, nel 2023 può andare meglio. Il nuovo contesto del mercato apre nuove prospettive specie sulla transizione ecologica. Ma non basta fare del sud solo un hub energetico. La Basilicata non può essere solo un luogo di localizzazione di nuovi impianti, ma tutto deve essere accompagnato da politiche industriali valide e che utilizzino le risorse regionali e i fondi del Pnrr”.