Era il 23 novembre 1980 e alle 19:34 una scossa di 90 secondi cancellò dalla carta geografica interi paesi seminando distruzione e morte, colpendo un’area di 17.000 chilometri che andava dall’Irpinia al Vulture, a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza.
Sono passati 42 anni da quel terremoto che ha segnato in maniera indelebile i territori di Campania e Basilicata, seppellendo intere famiglie. Circa 3.000 i morti e un danno economico di oltre 26 miliardi di euro. In provincia di Salerno il bilancio ufficiale delle vittime fu di 674 morti e di 2.468 feriti, con interi paesi falcidiati.
“Oggi – dichiara il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri – la capacità che abbiamo avuto di risollevarci da quel terribile momento ci deve guidare a rialzarci da altre ferite profonde. Cambiamento climatico, crisi economica ed energetica sono le nuove sfide. Come siamo ripartiti dopo il terremoto del 1980 così dobbiamo ripartire ora. Il PNRR affida a Province e Comuni il compito di programmare e gestire gli interventi che verranno finanziati per i territori. Ognuno di noi, con il proprio ruolo, è chiamato in causa. Dobbiamo lavorare tutti compatti per la tutela e valorizzazione delle nostre comunità, di tutto il nostro Sud”.