Nel nuovo programma tv “Inside” de “Le Iene” tra le inchieste proposte si tratterà anche dell’omicidio di Angelo Vassallo, una morte rimasta dopo 12 anni ancora senza un colpevole e senza un mandante. Domenica 6 novembre su Italia 1 sarà trasmesso l’approfondimento su questo mistero italiano e i fratelli del Sindaco di Pollica chiedono al neo Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di fare luce sulla morte di Vassallo ritenendolo un dovere verso le istituzioni tutte della Repubblica italiana.
“Perché uccidere un sindaco, oltre che una ferita profonda inferta ai suoi affetti e alla sua comunità, i cittadini di Pollica, è una ferita all’intero Paese e ai suoi rappresentanti – affermano -. Angelo ha pagato con la vita la sua difesa estrema dell’ambiente contro il malaffare. Oggi la sua vita merita memoria e verità. Da troppi anni ci battiamo per affermare la verità. Al neo Ministro dell’Interno chiediamo di fare chiarezza e a tutti i parlamentari di tutte le forze politiche di sostenere la battaglia per la legalità. Dopo dodici anni da quell’orribile atto di violenza, il viaggio dentro l’inchiesta sull’uccisione di Angelo Vassallo nel programma Le Iene realizzato da Giulio Golia e Francesca Di Stefano, che segue con attenzione la vicenda, porta all’attenzione del pubblico il possibile coinvolgimento di alcuni carabinieri legati al traffico di droga segnalato sul porto di Acciaroli“.
La Fondazione Angelo Vassallo, voluta dai fratelli del Sindaco Pescatore all’indomani del suo assassinio e guidata dal fratello Dario, si appella a Piantedosi.
“Dopo 12 anni dalla morte di nostro fratello, finalmente il 27 luglio la Procura Antimafia di Salerno ha iscritto nel registro degli indagati 9 persone in un territorio difficile, dove oltre alla responsabilità di uomini dello Stato che hanno tradito lo Stato, c’è anche un indagato che per decenni è stato consigliere comunale e, in questo arco temporale, per due anni consecutivi lo stesso Comune di Pollica ha autorizzato la Sagra del Pesce, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di Angelo, il 5 settembre, invece di onorare una figura simbolo del contrasto alle mafie e alla corruzione – dichiarano rivolgendosi a Piantedosi -. Chiediamo al Ministro dell’Interno di fare qui chiarezza, sugli atti e sul loro operato amministrativo. Vogliamo conoscere le responsabilità di questi individui. Chiediamo ai parlamentari di unirsi a questa domanda di giustizia. È una domanda che si leva da Pollica, il piccolo, incantevole comune del Cilento che il Sindaco Pescatore amministrava, ma che raccoglie il sostegno dell’Italia intera. L’assassino di Angelo Vassallo non può restare impunito. È ora di dimostrare che c’è la volontà politica di fare luce rendendo giustizia alla memoria di Angelo Vassallo. È un atto dovuto a tutti gli italiani e in particolar modo a tutti quei Sindaci impegnati in prima linea nel nome di Angelo, che si uniscono alla nostra richiesta di non arrestare l’attività della Commissione parlamentare d’inchiesta. Il Parlamento ha l’occasione di riscattare 12 anni nei quali non è stato possibile fare luce sull’omicidio di Angelo e portare una verità giudiziaria ad uno dei casi di maggiore rilievo, legato alla politica e all’amministrazione del Mezzogiorno, in particolar modo della Campania“.