È una vicenda delicata quella che vede come protagonista la dottoressa Vincenza Crispino di Sapri, anestesista all’ospedale di Polla, che si è rivolta alla nostra redazione per lanciare un grido di denuncia dopo che una casa di proprietà di sua madre e di altri 8 eredi è finita all’asta ed è stata aggiudicata poco tempo fa.
Questo pomeriggio la dottoressa Crispino, con seri problemi alla schiena che non le permettono di deambulare bene, a bordo di un’ambulanza dell’Agenzia Pagano di Polla si è fatta trasportare proprio davanti all’abitazione che si trova a Trinità di Sala Consilina dove ad attenderla c’era il custode giudiziale il quale ne ha richiesto le chiavi da consegnare al nuovo proprietario.
La casa, di un valore stimato di 230mila euro, è stata aggiudicata dopo sei aste per 70mila. Il bene è stato considerato non divisibile dal Tribunale di Lagonegro, titolare del procedimento, nonostante il debito a causa del quale è stato pignorato fosse a capo di una sola persona, la madre della dottoressa Crispino, e non degli altri comproprietari che ora si vedono letteralmente espropriati anche della loro parte, finendo così con il rispondere in solido per una responsabilità che non gli appartiene.
Insieme alla dottoressa Crispino erano presenti l’avvocato Rosy Pepe, che la rappresenta, e l’avvocato di uno dei comproprietari, Raffaella Sergio. “È una procedura anomala che difetta a monte delle regolari notifiche perché l’immobile è di vari comproprietari, tra cui alcuni che vivono all’estero. Bisognava notificare all’estero e tutto questo non è avvenuto, ma il bene è andato lo stesso all’asta e vi è stato il decreto di trasferimento al terzo acquirente che va notificato allo stesso modo. Auspichiamo ad una revisione, perché non possono essere lesi i diritti dei comproprietari” spiega l’avvocato Pepe.
“Non sono riusciti a comprendere che due comproprietari sono addirittura morti e gli eredi non hanno ricevuto le notifiche. Quindi ci riserviamo di opporci con loro” aggiunge l’avvocato Sergio.
Entrambi i legali esprimono poi una doglianza in merito alla gestione del procedimento da parte del Tribunale di Lagonegro: “Abbiamo notato troppa superficialità e meno rigore nel gestire questo procedimento. Tutto ciò non sarebbe mai accaduto al Tribunale di Sala Consilina, dove i controlli erano fin troppo eccessivi. Come mai non è stato possibile rintracciare tutti i comproprietari residenti all’estero, attraverso l’AIRE, per la notifica degli atti necessari? Crediamo ci sia stata troppa superficialità“.
Distesa su una barella all’interno dell’ambulanza, davanti a quella che è stata la casa di sua madre e dei suoi familiari, la dottoressa Crispino ci racconta in lacrime quanto sta vivendo: “Voglio farmi carico di tutte le spese, ma questa casa deve restare alla mia famiglia. I miei nonni hanno sudato per farla, sono andati in America e ora un rappresentante delle Forze dell’Ordine la prende all’asta per una somma irrisoria. Una casa in cui gli altri eredi non sanno nulla dell’asta non può essere aggiudicata così. Bisognava indagare prima di acquistare. Mia madre è morta per questa casa, ci teneva più che alla sua vita. Io oggi sono venuta qui anche se non posso camminare per parlare con il custode giudiziale”.