Si è tenuta ieri, presso l’Università degli Studi di Roma Tre – Dipartimento di Economia Aziendale, la presentazione del libro di Franco Fiordelisi, docente di Economia degli Intermediari Finanziari, dal titolo “La mia banca è resiliente. Perché la natura mutualistica e il radicamento territoriale delle BCC favoriscono lo sviluppo economico anche nei periodi di crisi?”.
La presentazione è inserita nel seminario “Fare banca nella buona e nella cattiva sorte” organizzato da Federcasse. I lavori hanno visto la presenza di Daniele Previati, Professore Ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Roma Tre e il Presidente di Federasse Augusto Dell’Erba che hanno dato il via ai lavori. È intervenuta con una relazione introduttiva Barbara Casu, Director of the Centre for Banking Research presso la Bayes Business School (City University of London).
A seguire una tavola rotonda alla quale, oltre all’autore del libro, sono intervenuti Alessandro Carretta, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università di Roma -Tor Vergata, il Segretario Generale di Confcooperative Marco Venturelli, il Presidente di Federascomfidi e componente di Giunta del Consiglio di Confcommercio, Paolo Ferrè, il Vicepresidente di Confartigianato Imprese Domenico Massimino e la Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica di Milano Elena Beccalli.
Le conclusioni sono state affidate al Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti che ha tenuto una magistrale relazione sull’importanza e sul ruolo delle Banche di Credito Cooperativo.
Il Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Abanese, presente all’evento insieme al Vicepresidente Antonio Ciniello, così come ricordato da Federcasse ha sottolineato che “il volume, in un sapiente equilibrio tra aneddotica e analisi empirica, offre interessanti e non convenzionali risposte, suffragate da evidenze empiriche, alla domanda sul come e in che misura le Banche Cooperative e mutualistiche siano effettivamente differenti. Anche per la capacità di generare resilienza nelle comunità nelle quali operano. Significative le evidenze prodotte nel volume suggeriscono che il credito cooperativo sia effettivamente differente, resiliente, capace di aumentare la resilienza degli stakeholders.”