Il caro vita e l’aumento delle materie prime sta spingendo le associazioni di categoria a tutelare gli agricoltori a rischio crisi produttiva.
In questa direzione Coldiretti Basilicata ha firmato un accordo di filiera con imprenditori, industria di trasformazione e commercializzazione per “garantire pasta e prodotti a grano duro made in Basilicata a prezzi stabili e concorrenziali” attraverso “un prezzo fisso di partenza del grano duro, evitando gli effetti delle oscillazioni dei prezzi ed in particolare una tendenza al ribasso che gli agricoltori non possono assolutamente permettersi dopo il rincaro stellare dei costi di produzione e la siccità che ha fatto crollare la produzione”.
Secondo il vicepresidente provinciale di Potenza della Coldiretti, Rocco Pafundi, “quella legata ai prezzi del grano duro è una caduta libera impressionante e ingiustificata, se non strettamente legata ad una speculazione ed è per questo che l’accordo di filiera, con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi, garantisce prezzi equi che non debbono mai scendere sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.
Coldiretti ha sottolineato che “anche in Basilicata, come nel resto d’Italia, la produzione di grano duro è risultata quest’anno in calo fino al 35-40% a causa della siccità, proprio quando coltivare grano è costato agli agricoltori fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si è riflettuta a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti”.