Truffa aggravata in concorso, abuso d’ufficio, peculato, corruzione continuata. Questi i reati per cui sono stati rinviati a giudizio 11 indagati a vario titolo nella maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania che ha visto coinvolto il Comune di Casal Velino lo scorso anno.
Tra loro alcuni amministratori e la sindaca Silvia Pisapia (divieto nel comune di residenza per 6 mesi), oltre a funzionari e imprenditori locali. Per tutti è stato chiesto il rinvio a giudizio accolto dal Gup Setta.
Si va in aula il 15 settembre, come si legge su “Il Mattino”. Secondo l’accusa si sarebbero verificati degli affidamenti illegittimi di vari servizi con attestazioni false, favori a cooperative amiche e finte assunzioni. Le indagini sono state svolte dai Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania dopo l’affidamento dei servizi portuali, della raccolta dei rifiuti, di manutenzione e delle mense scolastiche, oltre ad una concessione edilizia per la casa del marito del sindaco in una zona agricola.
Pisapia, “andando al di là dei compiti istituzionali connessi alla sua carica, si è inserito in provvedimenti non di sua competenza, gestendoli a proprio piacimento“, secondo la Procura che delineò nell’accusa “una macchina burocratica malsana, guidata e strumentalizzata con astuzia attraverso legami con collaboratori e titolari di cooperative aggiudicatrici di appalti pubblici“.
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