La Regione Campania ha presentato un Piano Idrico da 2,5 miliardi di euro per far fronte alla problematica della siccità. Il Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro in merito ha voluto ringraziare il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per aver inserito nel Piano interventi strategici il comprensorio di loro competenza.
“Un’iniziativa molto importante e lungimirante – dichiara Beniamino Curcio, Presidente dell’Ente -. Un piano all’avanguardia che, superando la logica emergenziale, punta ad affrontare le varie problematiche legate alla siccità e alla scarsità idrica, acuite sempre più dai cambiamenti climatici in atto, con un approccio innovativo che privilegia la prevenzione con opere infrastrutturali strategiche nel settore dell’acqua potabile e dell’uso agricolo e industriale delle risorse idriche. Abbiamo avviato una interlocuzione con la Regione fin dal 27 giugno di quest’anno quando, con una specifica nota presidenziale, è stato chiesto di recepire nel redigendo Piano Idrico anche la diga di Casalbuono per la quale avevamo già ottenuto il finanziamento di 2 milioni di euro per la progettazione. Successivamente abbiamo fatto presente alla struttura tecnica che si stava occupando del piano che, come Consorzio, siamo impegnati anche su altre progettazioni che riguardano la gestione delle risorse idriche ed abbiamo, così, inviato 6 schede progettuali che sono state tutte inserite nel piano regionale”.
Oltre al 1° lotto della diga di Casalbuono (106.171.500 euro), le schede riguardano l’invaso a Sant’Antuono di Polla (20 milioni di euro), quello in località Marza, tra Teggiano e San Rufo (18 milioni di euro) e tre invasi nella zona del Tanagro: Caggiano (8 milioni di euro), San Gregorio Magno (60 milioni di euro) e l’invaso tra Palomonte e San Gregorio Magno (25 milioni di euro).
“Con il Piano Idrico regionale – conclude Curcio – si apre una nuova fase che vedrà anche il nostro Ente, assoluto protagonista rispetto a questioni di grande attualità come l’emergenza idrica, sicuramente chiamato a progettare e realizzare opere di grande rilievo, necessarie per rendere più moderni ed efficienti i nostri impianti irrigui consortili, nell’ottica del risparmio energetico e delle risorse idriche e, al contempo, per rendere più resiliente il nostro sistema territoriale rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici, in primis siccità e fenomeni alluvionali”.