Continua l’iniziativa de “La Basilicata Possibile” per sollecitare le istituzioni a mettere in campo un progetto articolato per l’infanzia e l’adolescenza, che parta dall’ascolto delle loro esigenze, dai loro desideri. Non più rinviabile la costruzione delle infrastrutture sociali (dai trasporti agli spazi liberi di incontro) necessarie alla realizzazione di una vita più autonoma e più ricca di opportunità di incontro e di crescita. Solitudine, carenza di rapporti sociali, incertezza per il futuro sono alla base di un fenomeno di ansia e di angoscia che è generalizzato pur colpendo più duramente chi vive in condizioni di povertà economica, sociale, educativa. Un fenomeno che la pandemia ha solo amplificato.
Domani, dalle 16.45 alle 19.00 presso il CESTRIM, si terrà un incontro durante il quale sarà presentato “Il tempo sospeso”, una video-indagine sulla condizione degli adolescenti della città promossa dal Gruppo Consiliare “La Basilicata Possibile” con la regia di Salvatore Laurenzana. Una testimonianza diretta di 15 giovani di Potenza che ci aiuta a capire ciò che di solito risulta incomprensibile e inaccessibile alle istituzioni. Il video servirà a stimolare la discussione alla quale, oltre agli studenti, sono stati invitati a partecipare anche professionisti impegnati quotidianamente con gli adolescenti e la condivisione di proposte precise da sottoporre all’Amministrazione comunale per il tramite dell’assessore Vittoria Rotunno.
“Si tratta di un’azione necessaria che l’impatto che la pandemia ha avuto sulle emozioni e sulla vita interiore delle persone e, in modo particolare, sullo sviluppo psico-sociale dei bambini e degli adolescenti, rende drammaticamente urgente. Per chi già viveva in condizioni di povertà economica, sociale, educativa il rischio è quello di aggiungere nuove e profonde disuguaglianze a quelle precedenti – fanno sapere i consiglieri -. Tutte le ricerche condotte a livello internazionale accentuano questo dato: i cambiamenti repentini e prolungati vissuti dai bambini nei ritmi quotidiani della vita familiare e scolastica (perdita di routine, riduzione delle possibilità educative e ludico/esplorative all’aperto) così come il clima di ansia, paura ed incertezza per il futuro che si respira in molti ambienti familiari rappresentano una potente forma di stress, che determina sintomi depressivi ed ansiosi, con l’aumento dei problemi legati al sonno e alla concentrazione, alla sensazione costante di allerta e di insicurezza, all’emergere di pensieri e di sentimenti negativi. E questa nuova situazione inaspettata di incertezza per il futuro va a rafforzare le passioni tristi che rischiano di caratterizzare la vita e gli stati d’animo di bambini e adolescenti per un periodo piuttosto lungo del loro ciclo di vita. Così come colpisce, ancor di più e in maniera profonda, i soggetti fragili e vulnerabili, che hanno vissuto in quest’ultimo anno una profonda solitudine“.
Il recente Rapporto “Gli italiani e il Covid-19. Impatto socio-sanitario, comportamenti e atteggiamenti verso i vaccini” evidenzia come l’impatto del Covid sui giovani e sugli adolescenti è maggiore che nella media. Se gli accenni (o sintomi) di depressione vengono citati dal 16,5% della popolazione, tra i più giovani si sale al 34%, quindi più del doppio. Inoltre, c’è da sottolineare come il Covid abbia determinato anche un notevole impatto sui processi cognitivi, determinando, soprattutto nei minori in condizioni economiche disagiate, un forte rallentamento nei processi di apprendimento.
“Abbiamo sostenuto, nei mesi scorsi – prosegue il come Gruppo consiliare – la necessità non più prorogabile di avviare un processo di partecipazione per definire obiettivi e azioni di un innovativo Piano sociale all’interno del quale abbiamo posto i temi dell’infanzia, delle fragilità e delle vulnerabilità come assolutamente prioritari. Per superare le difficoltà connesse al periodo della pandemia avevamo chiesto, e oggi il Governo ha messo a disposizione le risorse necessarie per farlo, azioni specifiche finalizzate a garantire un supporto di carattere psico-sociale non solo per i bambini e gli adolescenti, ma anche per le famiglie e, in particolare, per quelle che si trovano a vivere in contesti socialmente ed economicamente deprivati. Oggi chiediamo un piano d’azione specifico che metta a disposizione dei nostri adolescenti spazi e opportunità di incontro e di crescita che la città oggi non offre“.