La CIA Campania ha siglato l’accordo con la Regione Campania circa lo smaltimento di rifiuti agricoli per supportare le imprese nell’organizzazione e nella gestione dei propri rifiuti speciali.
La CIA Campania e la Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali hanno sottoscritto un accordo di collaborazione con l’obiettivo di realizzare iniziative di informazione e formazione per sensibilizzare tutti gli attori della filiera e di promuovere, in particolare, filiere sostenibili che passano anche attraverso l’autocompostaggio agricolo e un impiego efficiente del compost prodotto.
CIA Campania ricorda che per gli agricoltori che decidono di smaltire autonomamente queste tipologie di rifiuti, senza quindi più avvalersi del gestore pubblico, è prevista, secondo i casi, una esenzione totale o parziale della TARI, previa comunicazione preventiva allo stesso gestore.
L’indirizzo promosso dalla Confederazione regionale trae spunto dalla riclassificazione dei rifiuti prodotti dalle attività connesse alle attività agricole, classificati non più come rifiuti urbani ma come “speciali”, alla stregua di quelli delle attività agricole principali.
A partire dal 1° gennaio 2021 sono entrate in vigore le modifiche apportate dal D.lgs. n.116/2020 alla Parte Quarta del Decreto legislativo n. 152/2006. Pertanto, CIA Campania si rivolge in particolar modo agli agriturismi che forniscono i servizi di ricezione e ospitalità e alle imprese che effettuano la vendita diretta di prodotti agricoli e trasformati, inclusi piante e fiori.
“Per gli agricoltori che decidono di non avvalersi del gestore pubblico e di smaltire autonomamente queste tipologie di rifiuti, è prevista – secondo i casi- una esenzione totale o parziale della TARI, che oggi rappresenta una voce di costo importante da sostenere – spiega il presidente Raffaele Amore – Inoltre, per consentire alle imprese agricole di organizzare l’uscita definitiva dal servizio pubblico, è necessario assicurare un periodo transitorio di gestione dei rifiuti speciali in virtù del regime giuridico antecedente alla riforma, da concordare a titolo volontario dall’imprenditore agricolo con il gestore del servizio pubblico”.
“Sia per quanto riguarda la scelta dei tempi che per le modalità di smaltimento, secondo i principi dell’economicità e nel rispetto della sostenibilità ambientale. – conclude Amore – Riteniamo di fondamentale importanza agevolare la realizzazione di filiere sostenibili di compostaggio, assicurando l’efficienza, l’efficacia e la qualità delle procedure tecnico-operative. Possono aderire all’accordo anche le Amministrazioni comunali”.