Venerdì 10 giugno alle ore 11 nel Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino a Salerno si terrà il convegno sulla parità di genere. I saluti istituzionali sono affidati a Michele Strianese, Presidente della Provincia di Salerno, Paki Memoli, vicesindaco e assessore alle Pari Opportunità del Comune di Salerno, Filomena Rosamilia, consigliera provinciale con delega alle Pari Opportunità, Anna Petrone, consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Salerno, Domenica Maria Lomazzo, consigliera di Parità della Regione Campania, Alessandra Puglisi, presidentessa del Comitato Femminile Plurale Confindustria Salerno, Pina Genua Ruggiero, presidentessa distrettuale FIDAPA, Armida Filippelli, assessore regionale alla Formazione Professionale.
Intervengono Sila Mochi di Inclusione Donna, Angela Pisacane, presidentessa COPAGRI Salerno, Simonetta De Luca Musella di Inclusione Donna. Modera la giornalista Rossella Graziuso. L’evento è stato realizzato su impulso dell’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Salerno in sinergia con la rete #Inclusione Donna.
“La tavola rotonda – spiega Simonetta De Luca Musella – è il primo evento per il Sud Italia che pone l’attenzione sulla Prassi di Riferimento (PdR) UNI 125:2022 sulla Parità di Genere, che delinea i requisiti per la Certificazione di Parità di Genere richiamata dal PNRR. Sul nostro territorio sono ancora poche le aziende che hanno questi requisiti e che scelgono di uniformarsi a questi standard. Inserendosi in un contesto sempre più attento ai temi di diversità e inclusione, la missione 5 del PNRR prevede lo stanziamento di 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale. Tra queste figura la Certificazione di Parità di Genere che, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali fino a 50mila euro e a premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei. La Certificazione per la Parità di Genere è applicabile a qualsiasi tipo di organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività. Con la UNI/PdR 125:2022, pubblicata il 16 marzo 2022 dall’ente nazionale di normazione, le aziende sono ora in grado di definire i temi da trattare per supportare l’empowerment femminile all’interno dei percorsi di crescita aziendale e nello stesso tempo evitare stereotipi, discriminazioni e ri-orientare la cultura aziendale in modo che possa essere sempre più inclusiva e rispettosa delle competenze femminili. Il documento tecnico UNI/PdR 125:2022 fornisce alle aziende un utile strumento per aderire all’agenda ONU 2030 e conformarsi ai requisiti posti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, Missione n.5) sulle pari opportunità e la riduzione del gap di genere. La UNI/PdR, dunque, fornisce alle aziende di tutte le dimensioni (PMI e Industria oltre i 50 addetti) gli strumenti sia per l’implementazione di un sistema di gestione atto a favorire la riduzione delle differenze di genere nelle organizzazioni, sia per una certificazione di tali sistemi da parte di enti terzi. Tale certificazione rientra quindi nelle disposizioni della Legge 5 novembre 2021 n.162 sulla parità salariale: tale legge introduce rilevanti modifiche anche ai termini e contenuti dell’onere ex art. 46 del D.Lgs. n. 198/2006, ovvero la redazione, con cadenza biennale, di un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta. Tale onere ricade su base obbligatoria sulle aziende pubbliche e private che occupano oltre cinquanta dipendenti (a fronte del precedente limite fissato alle aziende che occupavano oltre cento dipendenti) e su base volontaria sulle aziende pubbliche e private che occupano fino a cinquanta dipendenti, che invece ne erano prima completamente escluse. Per le aziende virtuose corrispondono sgravi contributivi e premialità nella valutazione dei bandi pubblici”.
La rete #Inclusione Donna è una grande alleanza che dal 2018 riunisce oltre 60 associazioni e più di 30 Ambassadors, rappresentative di ampi settori del professionismo e dell’imprenditorialità femminile a tutti i livelli e di importanti aree territoriali del nostro Paese, in una dimensione e modalità inedite rispetto al passato, con oltre 40mila donne aderenti. Tra esse si annoverano professioniste, manager, imprenditrici, impiegate in diversi settori del mondo del lavoro, dal nord al sud Italia, di ogni età ed estrazione sociale, tutte unite attorno all’obiettivo comune di sensibilizzare le Istituzioni e il settore privato per rimuover i pesanti ostacoli che impediscono la realizzazione di una piena parità di genere nella rappresentanza e nel mondo del lavoro. Dal 2018 Inclusione Donna è il punto di aggregazione delle associazioni portatrici di interesse delle donne e un interlocutore delle istituzioni per quanto riguarda le politiche di genere, in particolare quelle rivolte a favorire le politiche occupazionali delle donne e l’aumento della loro rappresentanza negli ambiti decisionali della società italiana.