Un appello accorato che va da Santa Marina e scende fino a Policastro Bussentino in difesa di don Antonino Savino. Migliaia di fedeli, anziani e giovani, chiedono a gran voce al Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro di rivedere la propria decisione di trasferire l’anziano parroco ad altra destinazione, con ogni probabilità Sicilì di Morigerati.
Da stamani sono state già raccolte, in piazza Umberto I a Santa Marina, centinaia di firme da parte sia dei fedeli della parrocchia che dei giovani dell’oratorio di Santa Maria Vergine. La petizione popolare, anticipata da una lettera inviata dal sindaco Giovanni Fortunato a monsignor Antonio De Luca, proseguirà fino alle 21 nella piazza della Cattedrale di Policastro Bussentino. “Giù le mani dal nostro parroco”, “Don Antonino è il nostro faro. Lasciate che illumini il nostro cammino”, “Non togliete don Antonino ai nostri bambini”, “Non vogliamo essere rinnovati” e “Rispetto per la parrocchia” sono solo alcuni degli striscioni e dei colorati cartelli realizzati dai fedeli. Diverse le testimonianze che Ondanews ha raccolto sul posto.
“Don Antonino rappresenta tutto per noi – ci dicono le signore Giacomina e Carmela – ci ha fatto cristiani, piccoli e grandi. È come un fratello per noi. Il vescovo non ce lo deve togliere”.
“Stiamo tornando alla normalità, dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia, e scopriamo dall’oggi al domani che ci tolgono il parroco – sottolinea la signora Romanina – Non è giusto. Si tratta di un messaggio non bello. Si continua a dire che i giovani non frequentano la parrocchia, ma con messaggi del genere mi sembra normale che stia andando così”.
“Don Antonino per tutti noi è un padre di famiglia, un nonno per i bambini, un punto di riferimento. Ci ha fatto scoprire la fede autentica, che non è solo preghiera fervente bensì carità attiva ed operante”, aggiunge un’altra signora. “Il nostro dono si rinnova ogni giorno sull’Altare. Don Antonino ha sì 70 anni, ma è giovane dentro. Il nostro oratorio esiste grazie a lui. Non avevamo una sede. Ci sostiene economicamente e moralmente in tutto. Ci ha visto crescere dandoci una mano a crescere e noi vogliamo aiutarlo per altri anni”, dice la giovane Marina.
“Quando 10 anni fa don Antonino è arrivato qui, c’erano tanti giovani drogati, buttati qui a Santa Croce. Lui li ha tolti dalla droga e dalla strada”, ricorda la signora Carmela. La testimonianza più toccante è, però, quella di un’altra ragazza, Mariangela: “Ho dovuto lottare con un tumore maligno ed aggressivo e don Antonino mi è stato vicino sempre, con tanta forza. Una piccola comunità come la nostra ha bisogno di persone come lui, che toccano il cuore delle persone sofferenti. Non possiamo perderlo”.