Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, questa mattina è stato a Salerno per il pre-tavolo che avvierà l’iter del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Grande Salerno.
Il pre-tavolo è stato convocato a Palazzo San’Agostino e, oltre al ministro Carfagna, hanno partecipato alcuni dei sindaci dei 158 Comuni della provincia salernitana.
“Questi sono patti tra istituzioni, tra Regione, Comuni del territorio e Governo per finanziare strade, piazze, parchi comunali, case di comunità, piscine, opere di rigenerazione urbana, di riqualificazione ambientale. E da tutti i sindaci – ha spiegato Carfagna– vengono considerati come una boccata d’ossigeno per i rispettivi territori. Dopo tanti anni di ristrettezze di bilancio, noi offriamo la possibilità di finanziare opere strategiche che sicuramente non sarebbe stato possibile finanziare con le ristrettezze di bilancio che i Comuni hanno affrontato in questi anni”.
L’incontro ha destato polemiche soprattutto per l’assenza delle istituzioni, in particolare di Regione, Provincia e Comune di Salerno.
“Sono sconcertata per l’assenza – ha affermato Carfagna – È deprimente vedere come rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero spogliarsi della tessera di partito privilegiano la fedeltà politica a un contratto istituzionale di sviluppo che, da qui ai prossimi sei mesi, stanzierà su questo territorio circa 250 milioni di euro. Penso che sia arrivato il momento di dimostrare che i rappresentanti delle istituzioni sono uomini liberi e non soldati al servizio degli ordini di qualcuno”.
La Provincia di Salerno, attraverso una nota, ha inteso chiarire che l’Amministrazione non ha inteso partecipare all’iniziativa di questa mattina per la natura del tutto “atipica e irrituale della stessa”.
“La riunione convocata oggi è quella del pre-tavolo: un luogo istituzionale non previsto da nessuna legge, e tanto scopertamente strumentale e propagandistico quanto del tutto inutile – afferma il Presidente Strianese – Questa Amministrazione è pronta e disponibile ad ogni necessaria discussione di merito sull’ammontare delle risorse disponibili, sulla natura dei fondi programmati e sui progetti da finanziare, ma ritiene necessario realizzare queste valutazioni negli organismi operativi e non in assemblee da passerella, organizzate con logiche opportunistiche di partito. È opportuno ricordare a tutti che il Ministero per il Sud e la Coesione non è né una bottega privata né un bancomat personale“.