Anche la comunità di Caggiano ha celebrato la giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione della defibrillazione precoce attraverso l’installazione di un defibrillatore DAE nello spogliatoio del Campo Sportivo “Gaetano Cappelli”. Questo dispositivo medico dotato di specifici sensori è in grado di riconoscere l’arresto cardiaco e di effettuare la defibrillazione sul paziente che si trova in fin di vita. Il presidio salvavita è stato donato dalla famiglia Samson, originaria della Romania ma che da moltissimi anni vive a Caggiano e Pertosa.
Purtroppo 5 anni fa un tragico incidente stradale ha portato via il papà Giovanni e il piccolo Ionut, un episodio che ha sconvolto l’intera comunità di Caggiano.
Alla cerimonia che si è svolta ieri pomeriggio erano presenti l’Amministrazione comunale, i piccoli calciatori della scuola calcio di Caggiano, dirigenti e simpatizzanti della Caggianese Calcio, la giovane Nicoleta, moglie di Giovanni, insieme al figlio Matteo e Nicola, fratello di Giovanni.
Dopo la preghiera del parroco don Angelomaria Adesso, il sindaco Modesto Lamattina ha sottolineato l’importanza della prevenzione, ringraziando la famiglia Samson per aver donato questo apparecchio medico, ricordando con affetto Giovanni, che insieme alla moglie Nicoleta si sono subito integrati nella comunità caggianese.
“Ringrazio la famiglia Samson per questo grande gesto – dichiara il vicesindaco Pasquale Lamattina, dirigente della Caggianese Calcio – Giovanni era un nostro concittadino, sempre disponibile e qualche mese prima della tragica morte ci ha aiutati a sistemare il Campo Sportivo per ricevere la Salernitana“.
Durante la cerimonia il Presidente ASD Caggiano, Giuseppe Adesso e Pino Valisena, istruttore Scuola Calcio di Caggiano, hanno donato una felpa della squadra locale al piccolo Matteo, che non ha mai conosciuto il papà Giovanni e il fratello maggiore Ionut.
“Ringrazio tutti: la comunità di Caggiano e l’Amministrazione comunale perché sono stati sempre attenti e premurosi con la mia famiglia – conclude emozionato Nicola Samson, fratello di Giovanni – Abbiamo sempre sentito nei nostri cuori la vostra vicinanza che ci ha fatto sentire meno soli, nonostante i tanti chilometri di distanza dalla nostra terra natia. Questo dono è venuto dal cuore come ringraziamento e riconoscimento per tutta la comunità”.