In merito all’evoluzione delle estrazioni petrolifere in Basilicata è intervenuto l’esponente lucano del Movimento 5 Stelle, Luciano Cillis, poiché sono state rigettate dal Ministero della Transizione Ecologica le prime istanze di ricerca di idrocarburi considerate vetuste. Un passo in avanti verso l’abbandono del petrolio e per la tutela del territorio.
“Se oggi qualcuno può permettersi il vanto di festeggiare sullo stato delle concessioni sul territorio lucano, apponendosi medaglie di vittoria, è solo perché le evoluzioni sono state il frutto della normativa sulle estrazioni fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle. Innanzitutto – spiega il parlamentare lucano – l’aumento dei canoni per le concessioni petrolifere, ad opera dell’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha determinato l’abbandono di svariate vetuste richieste che, in Basilicata, ha comportato l’abbandono di Frusci, Pergola1 e Muro Lucano nonché la riduzione di ben 131 km quadrati della concessione Val D’Agri. All’interno della Commissione nazionale VIA/VAS sono stati inseriti membri di indubbio valore, come la professoressa Albina Colella”.
“Un ulteriore tassello è stato quello dell’implementazione della proposta del PITESAI, con relativa moratoria di due anni su tutti i nuovi permessi – prosegue Cillis –. Uno strumento che si avvale anche del supporto tecnico delle regioni per delimitare le aree idonee all’estrazione. Eppure, in tale contesto, la Regione Basilicata che è la più interessata alle concessioni si è dimenticata di inviare ben 12 osservazioni fondamentali per avere un piano e una visione della complessità ambientale e territoriale, come emerso grazie alla mia interpellanza urgente a Montecitorio”.
“Che ciò che oggi raccogliamo è il risultato di un netto cambio di paradigma imposto dalle politiche del Movimento 5 Stelle al Governo nazionale lo dimostra lo stesso Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse di marzo – continua il deputato – dove troviamo elencate ulteriori istanze rigettate sul territorio lucano come ‘Permesso Anzi’, La Cerasa, Monte Lifoi, Palazzo San Gervaso, Pignola, Monte Cavallo, Oliveto Lucano, Tempala Petrosa, Grotte del Salice. Sono felice che altri, entusiasti delle estrazioni sul territorio lucano fino agli anni 2000 e delle ricchezze ad esso collegate, siano diventati oggi fieri difensori dell’ambiente. A loro lascio le medaglie. Per il Movimento 5 Stelle – conclude Cillis – tengo la soddisfazione di aver fatto qualcosa di concreto per questa Regione che amo visceralmente e che tuttora paga scelte scellerate del passato”.