Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale dell’Immacolata di Sapri rischia la sospensione delle attività. In allarme i sindacati e soprattutto la Cgil Funzione Pubblica di Salerno.
In una lettera scritta a 4 mani dal coordinatore dell’Area Sud Domenico Vrenna e dal segretario generale provinciale Antonio Capezzuto ed indirizzata, tra gli altri, al Direttore Generale dell’Asl ed al Direttore Sanitario del presidio ospedaliero saprese Claudio Mondelli, si richiede un intervento autorevole a tutela dell’utenza e delle attività assistenziali.
“L’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sapri conta allo stato 4 unità tra le quali la Coordinatrice, due unità con limitazioni, tra cui una con esenzione da sala parto, e un’unità beneficiaria di legge 104 – si legge nella missiva – Con la sospensione dei contratti di somministrazione in forza al 31 marzo è forte il rischio che non si possano più garantire le attività assistenziali, considerate già le difficoltà precedenti nell’organizzazione della turnistica e nel consentire il godimento delle ferie spettanti alle lavoratrici in servizio. Non possiamo accettare che si mettano in ginocchio le attività di un reparto fondamentale per tutto il territorio, con il rischio di costringere le donne in gravidanza a rivolgersi presso strutture accreditate o di altra regione”.
“In questo momento le ostetriche sono costrette a turni di 12 ore e anche di più – aggiunge Vrenna contattato telefonicamente da Ondanews – Non si può, al di là dell’origine del provvedimento, per una questione di responsabilità fare un’interruzione del rapporto lavorativo con l’agenzia interinale nei confronti di 3 persone se prima non si è provveduto a reperire il personale che deve sostituirle. Se si mette solo la pezza il problema non si risolve. Per fare un turno di 24 ore che abbia un senso ci vogliono minimo sette persone. Finora si tampona con i turni aggiuntivi ma non può durare per sempre. In questo momento Ostetricia e Ginecologia è solo la punta dell’emergenza a Sapri. Ci sono, infatti, problemi e carenze anche in Pediatria, Chirurgia, Ortopedia, Cardiologia-Utic e Gastroenterologia”.
Non si fa attendere la replica di Claudio Mondelli, Direttore Sanitario dell’ospedale saprese: “Abbiamo immediatamente attenzionato questa situazione. Mi sono recato nella sede generale dell’Asl a Salerno ed assieme al Direttore del Dipartimento Ronsini abbiamo fatto in modo di avere le risorse aziendali che ci servono per poter fare i turni ed andare avanti fino a quando non saranno nuovamente ripristinate le ostetriche attraverso una graduatoria. Posso dire che, almeno per il momento, il reparto di Ostetricia e Ginecologia a Sapri non chiuderà”.
L’attenzione resta alta per una struttura sanitaria pubblica, aperta nel settembre del 1979 dopo una lunga lotta di popolo, già depotenziata e che rischia seriamente di essere ridotta ad un semplice Pronto Soccorso attivo se non si prenderanno al più presto seri provvedimenti.