E’ originario di Buonabitacolo ed ha appena compiuto 30 anni. Attualmente non sa dove vive (“…ho un negozio e una casa Pavia, un negozio e una casa a Como e una casa a Ibiza. Quindi dove vivo? Più in aereo e in macchina che a casa”). E’ la storia di Felice Garone che da un piccolo paese del Vallo di Diano ha deciso di inseguire un sogno, quello di diventare un barbiere affermato, stravolgendo completamente il vecchio concetto di Barber Shop e che oggi può finalmente dire di avercela fatta, nonostante si sia prefissato un lungo percorso da compiere ancora. Dal garage di casa ai negozi in città, dai tagli agli amici a quelli su personaggi di un certo calibro come il calciatore dell’Inter Arturo Vidal, con cui è diventato amico. Felice ci ha raccontato la sua storia affinché possa essere d’ispirazione per i tanti giovani che hanno un sogno nel cassetto.
- Come è nata la passione per il tuo lavoro?
La mia passione è nata da piccolo vedendo i capelli di alcuni calciatori, miei idoli, ai quali mi ispiravo. Cercavo di imitarli ma vedevo che nessuno riusciva a replicare quei tagli su di me, allora con una macchinetta che avevo a casa per rasare i capelli a mio padre, iniziai a provare su di me i primi tagli. Ogni settimana poi tagliavo (per modo di dire) i capelli a mio padre e a mio nonno, un po’ perché me lo chiedevano loro e un po’ perché mi piaceva farlo. Da lì ho iniziato pian piano a dilettarmi con gli amici in tagli più complessi, creandomi un angolo nel mio garage. Onestamente lo facevo solo per passatempo, perché la mia mente fino a 21 anni si dedicava al calcio e allo sport: era quello il lavoro che pensavo di voler fare. Finché, arrivato al primo anno di università facevo più capelli che esami, allora capii che qualcosa non andava bene. E’ stato allora che ho deciso di iniziare a pensare davvero che quel passatempo potesse essere davvero la mia vita.
- Come si è evoluto, allora, il tuo percorso professionale?
Ho cercato la migliore Accademia per poter migliorare il mio sapere e crescere professionalmente. Mi sono trasferito a Milano nel 2014 dove ho iniziato a lavorare e studiare, finalmente, per quello che dopo un po’ di tempo è diventata la mia ragione di vita. All’inizio non è stato facile, molte volte volevo mollare e tornare giù per le mancanze e le difficoltà economiche. Piano piano, però, mi sono inserito. Ho iniziato a lavorare in diversi posti, in uno in particolare mi sono affermato: dopo un po’ di tempo sono diventato manager. E’ stato sicuramente un percorso difficile ma ad oggi posso dire che è stato fantastico. Ci sono state tante rinunce, è vero, ci ho messo tutto me stesso tralasciando famiglia e passioni varie. Ho iniziato lavorando in un garage di casa mia, poi in alcuni Barber Shop a Pavia, ho svolto corsi in tutto il mondo e sono stato ospite in molti negozi in Italia e all’estero. Ho fatto mille sacrifici e questo perché da quando ho iniziato avevo una visione precisa: volevo fare qualcosa di grande e volevo che lo sapessero ovunque dando la possibilità a tanti ragazzi di poter entrare in questo mondo.
- Perché hai deciso di andar via e pensi mai di ritornare?
La decisone di andare via è scaturita proprio perché avevo un’ambizione diversa. Non ho mai pensato di fare il semplice barbiere di paese ma volevo creare un brand che non si limitasse solo al tagliare capelli e barba, volevo un mondo a 360 gradi per l’uomo, eliminando il vecchio concetto di Barber Shop, senza quei parametri della scuola ma con una visione più aperta in tutto. Appena sono andato via volevo formarmi al massimo per poter fare qualcosa nel Vallo di Diano, che potesse essere innovativo, ma più stavo fuori più cambiavo io e più cambiava il Vallo. Io mi aprivo e vedevo il posto in cui sono cresciuto che si chiudeva sempre di più. Così i miei obiettivi hanno cambiato rotta. Nel 2018 mi stavo trasferendo in America, poi per vari problemi non ho potuto. Sono tornato a Pavia nel 2019 e ho aperto il mio primo studio nella città dove sono cresciuto lavorativamente e dove davvero mi sento a casa. Ho iniziato con 2 ragazzi, dopo 6 mesi eravamo in 5. Dopo un anno e mezzo, tra Covid e tutto il resto, ho aperto il mio secondo studio a Como e a breve, invece, aprirò il prossimo studio ad Ibiza.
- Hai creato uno stile particolare non solo per i tagli ma anche per i tuoi negozi.
In questi anni ho ispirato molti barbieri e molte persone per il mio stile e per ciò che ho fatto, soprattutto nel Vallo di Diano: infatti ho dato la possibilità a due ragazzi, di cui uno del mio paese, di lavorare nei miei negozi e spero di poterlo fare con molti altri. Lo stile del brand che ho creato era tutto nella mia mente. Ho voluto creare un ambiente ispirandomi al mio garage, dove ho iniziato a lavorare tra motori e moto, bidoni di olio e attrezzi da lavoro. Ho creato un ambiente molto “smart” fatto di legno, ferro e un po’ di verde. Appena inaugurato, il primo negozio è stato un boom nel nostro mondo: ho dato fine al concetto vintage del Barber Shop che c’era in Italia. Moltissimi negozi hanno copiato il mio stile e ne vado fiero, perché sono stato d’ispirazione anche per altri. In questi anni senza accorgermene sono diventato molto conosciuto in Italia e in altri posti, un po’ per alcuni video pubblicati, un po’ per aver partecipato a gare internazionali e un po’ per lo stile del brand creato.
- E’ così che hai avuto modo di avvicinarti anche personaggi famosi?
Certo, anche per questo ho avuto modo di conoscere molti personaggi famosi: cantanti, calciatori. Vidal e molti giocatori dell’Inter vivono a Como, hanno saputo del mio negozio e di come lavoravamo e lui, come altri, si sono presentati in studio. Da lì con molti è nata una forte amicizia. Purtroppo ultimamente sono poco in negozio e quando arrivano personaggi di questo calibro spesso ci sono i miei collaboratori e manager dei negozi ed è bello che anche loro abbiano la possibilità di vivere queste esperienze.
- Ti aspettavi il successo che stai avendo e cosa consiglieresti a chi vuole perseguire un sogno tanto ambizioso come il tuo?
Onestamente non mi aspettavo tutto ciò. Nella mia vita sono cambiato totalmente, ho iniziato a studiare, a fare cose mai fatte prima, mi sono migliorato molto, in tutti sensi, per arrivare dove sono. Ho un progetto chiaro ora, però come ben si sa in questa vita non si può progettare tutto alla perfezione, bisogna adattarsi al mondo e soprattutto far prendere agli obiettivi un altro giro, quello giusto per il momento che si sta vivendo. Nel 2014 il massimo per me era aprire a Sala Consilina, ora siamo nel 2022 e il 24 aprile aprirò a Ibiza! Ma non è finita qui: quest’anno andrò in America per un grosso e nuovo progetto e ci saranno due novità a breve. Un consiglio che dò ai giovani? Impossible is nothing (niente è impossibile): non fermatevi mai, uscite da porti sicuri, rischiate! Spero che la mia storia sia d’esempio per molti. Tutto si può, “c vo cazzimma!”.