La sospensione degli ammortamenti sul bilancio civilistico nasce come strumento atto a contenere le conseguenze legate all’emergenza sanitaria e alle misure di contrasto adottate.
Originariamente tale misura, varata con il D.L. n. 104 del 2020 (Decreto Agosto) era diretta al solo esercizio 2020 e si proponeva di limitare l’impatto della contingenza sui bilanci civilistici, ma poi è stata ripresentata anche per gli esercizi relativi al 2021. La Legge di Bilancio 2022 ha, infatti, riproposto la possibilità di sospendere gli ammortamenti per l’esercizio 2021, confermando il regime derogatorio adottato per i bilanci 2020, ma con importanti limitazioni. Da ultimo, il Decreto Milleproroghe, così come modificato in sede di conversione in legge, prevede una versione ampia e generalizzata degli ammortamenti anche nel Bilancio 2022.
- DISCIPLINA PREVISTA NEL 2020
Per una maggiore delucidazione sulla nuova normativa è opportuno ricordare che quella precedente prevedeva la possibilità per le imprese di sospendere fino al 100% (pertanto anche in maniera parziale) gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e/o immateriali. Tale sospensione poteva riguardare singole entità immobilizzate e non obbligatoriamente intere categorie di beni.
- DISCIPLINA PREVISTA PER IL 2021
La disciplina derogatoria introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 estende la possibilità di sospendere le quote di ammortamento nel conto economico con riferimento ai bilanci relativi all’esercizio 2021. Tuttavia, tale possibilità sembra essere riservata solo ai soggetti che nell’esercizio 2020 hanno usufruito della sospensione interamente, quindi nella misura del 100% degli ammortamenti dei singoli beni, escludendo coloro che, invece, hanno sospeso solo in parte le quote degli ammortamenti. Per la disciplina dettata dalla Legge di Bilancio 2022, le imprese avrebbero potuto sospendere gli ammortamenti nel 2021 soltanto per le quote sospese interamente nel 2020 e con riferimento alle medesime immobilizzazioni. Con la conversione del Decreto Sostegni-ter, il legislatore estende la possibilità di sospendere gli ammortamenti anche al bilancio 2022 a prescindere dalla scelta operata precedentemente dall’impresa OIC. Tale facoltà è generalizzata, ma non del tutto libera, in quanto coloro che redigono il bilancio dovranno indicare analiticamente la sospensione adottata in Nota integrativa, motivando le ragioni che li hanno portati ad avvalersi della deroga ed il relativo impatto economico e patrimoniale. Rispetto alla disciplina prevista per gli anni 2020 e 2021, la sospensione degli ammortamenti per l’esercizio 2022 si differenzierà soprattutto in relazione alle “ragionevoli motivazioni” che dovranno essere poste alla base della scelta effettuata dall’impresa, in quanto non più legate esclusivamente all’emergenza pandemica e alle misure contenitive adottate, ma riferite alla specifica situazione aziendale.
È possibile rivolgersi allo Studio Viglione Libretti & Partners per ogni ulteriore chiarimento.