Nella Giornata mondiale dell’Acqua, la scrittrice Antonella Casaburi rende omaggio al rapporto dell’antica Elea con il tema delle acque.
Al fine di celebrare l’importanza insostituibile dell’acqua, simbolo di vita e di purificazione, la scrittrice Antonella Casaburi, autrice del romanzo Mirari, ripercorre le origini legate all’acqua di Elea – Velia, colonia greca fondata dai coloni Focei che scelsero di insediarsi sull’antica costa cilentana per le caratteristiche morfologiche del territorio: una spiaggia ricca di approdi naturali e profonde insenature, posta fra le foci di due fiumi; un promontorio con un invidiabile affaccio sul mare, che vantava ben due porti naturali.
“La città di Hyele, inoltre, godeva di numerose fonti d’acqua. – spiega Casaburi – La città in origine venne così chiamata proprio dal nome di una sorgente dedicata alla ninfa Yele scorreva in quella fertile terra. La città posta alle pendici di un promontorio si protendeva nel mare, praticava il culto di Asclepio, dio guaritore figlio di Apollo, il cui il tempio era adiacente alle numerose fonti d’acqua della città, alle pendici delle terme ellenistiche e della sorgente dedicata alla ninfa Yele”.
La scrittrice ricorda che i Romani si recavano a Velia per soggiorni di salubrità nelle sue acque termali: “La leggenda narrava essere fonte di miracolose cure. – commenta – Inoltre queste acque termali prodigiose e curative, il mare profondo e ricco di vita, i fiumi e le sorgenti d’acqua naturali furono fondamentali allo sviluppo, alla ricchezza e alla prosperità della città eleatica, che anche grazie all’acqua divenne culla del pensiero occidentale. Con Parmenide e a Zenone fu sede di un’antica Scuola Medica ed esempio di cultura e civiltà per l’intero Mediterraneo”.