Il più grande studio condotto finora sugli effetti del Covid sul cuore ha rilevato che a un anno di distanza dalla malattia grave i pazienti mantengono un alto rischio di problemi cardiaci di vario tipo.
La ricerca, la più completa svolta negli Stati Uniti su milioni di casi clinici, conferma le evidenze raccolte negli ultimi due anni circa gli effetti sul nostro organismo nel lungo periodo, spesso definiti come “long Covid”. Per realizzare il loro studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati messi a disposizione dal Dipartimento degli Affari dei Veterani che si occupa degli ex combattenti delle forze armate statunitensi. L’analisi ha compreso circa 154mila individui che si erano ammalati tra marzo 2020 e gennaio 2021. Nel complesso, il gruppo di ricerca ha riscontrato un aumento del rischio di almeno 20 diverse malattie cardiache e circolatorie tra le persone che avevano avuto il Covid-19 nell’anno precedente, rispetto a chi invece non l’aveva avuto. Il rischio è risultato sensibilmente più alto tra le persone che avevano sofferto di forme gravi della malattia, come è ovvio, ma i ricercatori hanno comunque riscontrato un aumentato fattore di rischio anche per chi aveva sviluppato forme tali da non rendere necessario un ricovero in ospedale.
Per supportare la funzionalità cardiaca e prevenire la comparsa di sintomi peggiori può essere utile utilizzare un integratore presente in farmacia che rappresenta un ottimo rimedio per combattere la stanchezza, il respiro corto, lo stress nervoso e la sensazione di affaticamento. Contiene il Coenzima Q10, che rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del mitocondrio, l’organello intracellulare che garantisce la produzione dell’energia necessaria per l’attività di ogni cellula, il PQQ, il Pirrochinolina chinone, che ha attività antiossidante, con una vasta gamma di benefici per il cervello ed il corpo e il NADH, un coenzima essenziale per la produzione di energia nelle cellule, oltre a dosaggi significativi delle più importanti vitamine del gruppo B, quali la B1, la B2, la B3, la B5, la B6 e la B12.
Può essere utile associare un integratore, presente in farmacia, di acidi omega 3, comunemente definiti grassi buoni, che garantisce un apporto significativo soprattutto di EPA E DHA, quelli tra gli omega 3 che hanno dimostrato in numerosi studi clinici di contribuire maggiormente al normale funzionamento del cuore.
Qualora la sintomatologia delle difficoltà cardiovascolari si manifesti anche a livello respiratorio, con il classico respiro corto, può essere utile ricorrere a due macerati glicerici sinergici tra di loro. Il primo è il macerato glicerico di Ribes nero, dalla spiccata attività antinfiammatoria tanto da essere definito il cortisone naturale, che riesce a contrastare anche la stanchezza ed è indicato in caso di stati infiammatori generalizzati. Ad esso si associa il macerato glicerico di Viburno che migliora la capacità vitale polmonare, regolarizza il respiro e riduce lo spasmo bronchiale.
Bibliografia: www.fondazioneveronesi.it