Un forte sentimento di solidarietà e di carità cristiana in questi giorni sta spingendo tante persone a voler dare il proprio supporto alla popolazione ucraina afflitta dai recenti eventi bellici. Tra i tanti partiti dall’Italia per portare beni utili alla sopravvivenza anche Gianni Calandriello, giovane seminarista della Diocesi di Teggiano-Policastro che dall’autunno scorso ha intrapreso il suo percorso di studi presso il Collegio Alberoni di Piacenza e collabora all’attività pastorale presso la Parrocchia di Pontenure.
Gianni ha partecipato alla prima spedizione umanitaria a favore del popolo ucraino organizzata dalla Congregazione della Missione di San Vincenzo De’ Paoli, cui appartengono anche i Padri del Collegio Alberoni. “I Padri Vincenziani hanno case in tutto il mondo, tra cui molte in Ucraina – ci racconta il giovane seminarista di Sassano -. Siamo partiti per una prima spedizione (ce ne saranno altre) giovedì 10 marzo e siamo rientrati sabato sera. Abbiamo portato generi alimentari, farmaci e vestiario. Arrivati a Bratislava, la capitale della Slovacchia, ci siamo resi conto che la necessità è tanta per quanto concerne alimentari e farmaci. Mancano molte cose ma stanno arrivando da varie nazioni molti aiuti anche se non è mai abbastanza“.
Gianni ha ancora negli occhi e nel cuore quanto visto appena giunti al capolinea: “Il clima è teso, i rifugiati sono tanti e con la Congregazione dei Vincenziani faremo queste spedizioni periodiche“. Dall’Italia sono partiti 5 furgoni carichi di circa 9 tonnellate di beni: due da Piacenza e tre da Roma, dalla casa dei Vincenziani con sede nella Capitale. Gianni e i compagni di avventura, Ivan C., Ivan K., Vova, Larry e Fabrizio, hanno anche partecipato alla Santa Messa celebrata presso la chiesa dei Padri Vincenziani di Bratislava.
“Si stanno organizzando per i corridoi umanitari – continua nel suo racconto ad Ondanews – ci sono tanti che riescono ad uscire ma molti di più che non riescono ad uscire dall’Ucraina e noi, grazie al sistema delle case dei Vincenziani lì in Ucraina, riusciamo a fornire un aiuto più diretto. Appena siamo arrivati abbiamo scaricato gli scatoloni e la mattina dopo tutto è partito per le case dei Vincenziani in Ucraina, quindi è tutto molto diretto“.