Dopo aver preso atto della fase di stallo nei rapporti fra i partiti della maggioranza di centrodestra, il Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, ha deciso di revocare le deleghe agli assessori per accelerare la definizione del quadro politico. La seconda parte della legislatura si è avviata con una richiesta di rimpasto della Giunta proposta dalla Lega e con un confronto serrato tra i partiti della maggioranza per aggiornare l’agenda politica e proporre un nuovo assetto.
“A nessuno sfugge che usciamo da due anni di pandemia – dichiara Bardi -. Un evento traumatico con rilevanti ripercussioni sulla società e l’economia nazionale e regionale. Una situazione eccezionale che è stata fronteggiata con un impegno di energie davvero cospicuo e che mi ha visto in prima persona in prima linea. Fatti, risultati, troppo spesso sottovalutati e che invece dovrebbero essere orgoglio di tutti, e politicamente, soprattutto delle forze di maggioranza. Anche sul versante economico, gli aiuti predisposti dalla Regione sono stati fondamentali per lenire le gravi conseguenze della pandemia e siamo tutt’ora impegnati nel dare sostegno e quindi risorse ed opportunità per la ripresa del nostro sistema produttivo“.
Nel pieno di questo sforzo irrompe lo shock energetico, un’emergenza non prevista che mette in crisi il sistema delle imprese e che ha evidenti riflessi negativi sull’economia delle famiglie che devono far fronte al rincaro abnorme delle bollette. Una nuova priorità per l’Agenda politica del Paese e della Regione, che vede impegnato il governo regionale e Bardi in prima linea per individuare soluzioni concrete. “Un punto questo – continua – che non si risolve immaginando scorciatoie e soluzioni non verificate e facilmente smontabili dall’autorità regolatorie, ma che prevede consultazioni e confronti, verifiche tecniche e giuridiche, per poi portare sul tavolo risposte tangibili al fine di calmierare il costo che sopportano le famiglie“.
Bardi ha poi ricordato l’impegno che occorre profondere per tener testa all’incalzare dei bandi per l’attuazione del PNRR e l’irrompere di una crisi internazionale e di una guerra nel cuore dell’Europa i cui effetti stanno già avendo rilevanti ripercussioni economiche e altre sono prevedibili. “In questo scenario così denso di criticità, rischi, problemi – prosegue Bardi – ci troviamo di fronte ad una difficoltà politica, ad una crisi di composizione di interessi tra le forze politiche che, dato il contesto, ritengo avrebbe dovuto conoscere ben altra e facile soluzione. Una crisi che mi sembra davvero surreale e che per i cittadini di Basilicata, come per me, appare incomprensibile. Già nella condizione precedenti allo shock energetico e ai venti di guerra, le urgenze prima descritte di fatto dettavano una agenda politico-programmatica. Nonostante questo scenario ben chiaro, mi è stato proposto dalla Lega di rivedere la nostra agenda programmatica con distinguo, precisazioni, sollecitazioni a farci carico di alcune questioni più che di altre. Mi è sembrato doveroso accogliere questo invito nell’auspicio che servissero a spronarci ad un rinnovato impegno e a perimetrare meglio e di più il lavoro di questa seconda parte della legislatura. In questa prospettiva ho chiesto anche agli altri partiti della maggioranza dei documenti programmatici, cercando per parte mia di richiamare l’attenzione sulle questioni maggiormente correlate ai maggiori fattori di crisi, alle principali urgenze“.
“Comprendo oggi – sottolinea – che questa mia attenzione alle forze politiche e in particolare a quelle con cui ci siamo presentati al corpo elettorale possa essere interpretato come un segnale di eccesso di attendismo e non come l’esercizio di una pazienza finalizzata a cercare un punto di condivisione, come l’espressione di un carattere moderato che cerca di andare al cuore dei problemi, cercando di non correre dietro alle intemperanze di qualcuno, alle incomprensioni o a piccole divergenze su questo o quel punto. E resto convinto che i lucani che mi hanno votato si sono identificati in questo tratto che privilegia una certa sobrietà nei toni, una certa moderazione e una forte tenacia negli intenti, per garantire un buon governo della comunità. Nella vita però, ciascuno sceglie da che parte stare, non a chiacchiere ma con i comportamenti, con il linguaggio, con lo stile con cui si esercita la propria funzione di servizio. Devo constatare oggi che questo impegno rischia di non dare i suoi frutti. Che questo stile rischia di essere interpretato come un segnale di debolezza. Ma vi assicuro che così non è“.
Per il Presidente della Regione non c’è più spazio per “rivendicazioni di carattere personale o pretese di poltrone a tutti i costi, senza fare i conti da un lato con le aspettative degli altri partiti e dall’altro con l’interesse generale di poter contare su un governo coeso e unito“. Ha preso dunque atto di una fase di stallo, di una difficoltà a comporre interessi politici e aspettative individuali, rinnovando comunque il richiamo alla responsabilità. Di qui la revoca delle deleghe assessorili al fine di accelerare il processo di ricomposizione del quadro politico e addivenire a nuova nuova Giunta.
“Intendo anche rassicurare i lucani – ha concluso -. Io ci sono, non risparmierò energia e volontà per dare un positivo sbocco alla crisi ma nel solo interesse dei lucani, sempre pronto al confronto e volto a fare accadere le cose, ossia a promuovere quei provvedimenti e quelle iniziative di governo in grado di sostenere il rilancio della società e dell’economia lucana. Io ci sono. Solo per la Basilicata e solo per i lucani. Come sapete, non ho altri interessi”.