“Prestazioni sanitarie in Campania sospese alla metà di ogni mese: ho ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini che sono impossibilitati a effettuare esami diagnostici convenzionati con l’ASL. A tal proposito ho chiesto al Ministero della Salute di monitorare il nuovo sistema messo in campo dalla Regione Campania e di valutare eventuali limiti che potrebbe comportare. La nostra priorità è tutelare l’interesse dei cittadini e il loro diritto alla salute”.
Così la deputata del Movimento 5 Stelle Virginia Villani interviene con un’interrogazione ad hoc sulle nuove regole delle prestazioni sanitarie in Campania e chiede chiarimenti sul meccanismo di erogazione dei tetti massimi di spesa previsti dalla Regione.
“È necessaria una verifica sulla nuova gestione in merito ai tetti di spesa per le prestazioni sanitarie. Con la delibera di Giunta regionale 599 del 2021 la Regione Campania ha cambiato la metodologia con cui assegnare le risorse delle prestazioni sanitarie presso i centri convenzionati con lo scopo di migliorare l’attuale situazione di ritardi o mancate attività sanitarie nelle strutture locali. Fino a dicembre 2021 la suddivisione dei fondi veniva effettuata su base annuale. Con la nuova norma la Regione ha deciso invece di stabilire in via provvisoria e sperimentale un criterio di ripartizione mensile dei fondi, in modo tale da evitare di arrivare nel mese di ottobre o al massimo novembre di ogni anno senza più risorse per le prestazioni ai pazienti fino all’anno seguente. Ciò infatti causava mesi e mesi di mancate prestazioni sanitarie per i pazienti e i conseguenti disagi – spiega Villani – Ad oggi la suddivisione del tetto massimo delle prestazioni viene fatta su base mensile. Da ciò però è emerso un paradosso. Se il centro finisce i fondi per quel mese prima della fine dei 30 giorni si verificano difficoltà a ricevere le prestazioni dovute. Infatti ho ricevuto alcune segnalazioni di cittadini che lamentano delle difficoltà ad avere le prestazioni sanitarie nei tempi richiesti perché alcuni centri finiscono prima dei 30 giorni il budget mensile e danno, come tempi di attesa ai pazienti, dai 7 ai 10 giorni circa. Una situazione alquanto anomala. La Regione Campania, dal canto suo, rispetto alla nuova normativa approvata si è riservata di decidere a fine marzo se la sperimentazione della suddivisione dei fondi su base mensile sia da considerarsi positiva e quali sono le criticità eventualmente da risolvere”.
La Villani davanti ai numerosi solleciti ricevuti ha chiesto al Ministero della Salute di intervenire per risolvere le criticità già evidenti di questo sistema e migliorare i servizi sanitari regionali: “Sul reale funzionamento del sistema sanitario regionale non possiamo abbassare la guardia: dobbiamo capire se la nuova metodologia realmente funziona e quali sono i suoi limiti. È un imperativo categorico che ci poniamo per salvaguardare il diritto alla salute dei nostri cittadini“.